Se si desidera avere un bambino, è prudente non tenere il cellulare in tasca. Secondo Pasquale Bilotta, direttore del Centro Fecondazione Assistita “Alma Res“, l’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche può avere effetti negativi sulla spermatogenesi e sulla qualità degli ovociti. Raccomanda di mantenere il telefono lontano da organi cruciali come il cervello, il cuore e gli organi riproduttivi, suggerendo l’uso di cuffie o vivavoce durante la guida.
Bilotta esprime preoccupazione per il problema della denatalità, attribuendo tra le cause anche le crescenti difficoltà di concepimento. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia circa il 15% delle coppie è infertile. Questa condizione è dovuta in egual modo da uomini e donne.
Perchè una coppia non riesce a concepire? La causa principale rimane quella fisiologica, legata all’età avanzata della donna e quindi al degrado dell’ovulo. Dopo i 40 anni, la possibilità di concepimento è solo del 20% rispetto ai 25 anni. Inoltre, esistono fattori esterni che giocano un ruolo nel limitare la fertilità come pesticidi, inquinamento e radiofrequenze. Altri elementi possono includere ansia e stress, attività fisica intensa e un eccesso di carne rossa, che può avere un impatto negativo sulla qualità delle cellule dell’uovo e degli spermatozoi.
Tuttavia, Bilotta rassicura che le tecniche moderne di fecondazione assistita offrono opportunità di concepimento a coloro che in precedenza pensavano fosse impossibile avere figli. Nel 2021, oltre 86.000 donne in Italia hanno ricorso a trattamenti di fecondazione assistita, secondo i dati più recenti dell’Iss.
Decennio fa, la Corte Costituzionale ha abolito la restrizione sulla fecondazione eterologa (in cui uno o entrambi i gameti sono donati da un soggetto esterno alla coppia) in Italia. Precedentemente, la legge 40 proibiva tale pratica costringendo molte coppie a recarsi all’estero. Ora sono permesse sia le procedure omologhe che eterologhe se richieste da una coppia stabile, e il servizio è offerto dal Servizio Sanitario Nazionale. Il nostro centro è stato uno dei pionieri nella fecondazione assistita, anche se negli anni ’80 il tasso di successo oscillava tra il 6% e l’8%. Oggi, per le donne giovani, il tasso raggiunge quasi il 50%. Tuttavia, c’è un divario geografico: circa 360 centri autorizzati si concentrano soprattutto nel nord e nel centro, con la Lombardia riconosciuta come regione leader. Al contrario, il sud offre possibilità limitate costringendo i pazienti a optare per “turismo sanitario”. L’età è determinante: il tasso di successo cala al 15% per le donne sopra i 40 anni. Inoltre, molte donne più giovani scegliendo di posticipare la maternità ricorrono alla crioconservazione degli ovociti. L’influenza dei “VIP” ha incrementato la richiesta di queste tecniche di conservazione della fertilità. Lo scorso anno, circa 50 pazienti in tutto il paese hanno optato per il “social freezing” nel nostro centro, rispetto a sole sette otto anni fa. Questo, tuttavia, non è ancora coperto dal sistema sanitario nazionale.