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I biglietti per gli eventi musicali vengono venduti a costi che superano di 15 volte il loro valore originale: scopriamo chi sono questi “parassiti” che accumulano ricchezze sfruttando l’amore dei fan per la musica

Milano, 25 settembre 2024 – Non è novità che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni infligga sanzioni di questa natura. Anche in futuro, non sarà un’eccezione. La misura viene adottata regularmente nel tentativo di frenare le aziende che vendono i biglietti per eventi musicali e partite a un costo considerevolmente più alto del prezzo di listino. Tuttavia, le strategie illegali riescono sempre a ripresentarsi, magari cambiando il loro dominio o sfruttando la confusione di diverse sedi operative e indirizzi che spesso non portano da nessuna parte. Nonostante ciò, le multe dell’Agcom sono una delle poche misure efficaci contro il secondary ticketing, un fenomeno che, secondo l’authority, “sottrae risorse al Fisco, comporta costi ingiustificati per i consumatori e riduce le opportunità di partecipare a eventi culturali e spettacolari d’interesse”, senza dimenticare gli “ingiusti benefici economici” guadagnati dai bagarini digitali, “a danno degli operatori autorizzati”. Questa volta nel loro mirino c’è la Gigsberg Services OU, con sede a Tallinn, la capitale estone, che, secondo l’Agcom, gestisce la piattaforma www.gigsberg.com: nel luglio 2023 sono stati messi in vendita decine di biglietti per 30 eventi musicali, la maggior parte dei quali a Milano. Da notare i concerti kolossal di Taylor Swift del 13 e 14 luglio 2024 a San Siro, la doppia data all’Ippodromo La Maura di Abel Makkonen Tesfaye, noto come “The Weeknd” (26 e 27 luglio 2023), i due appuntamenti con i Depeche Mode al Forum di Assago (28 e 30 marzo 2024) e i 15 concerti del pianista Ludovico Einaudi al Teatro Dal Verme tra il 30 novembre e il 17 dicembre 2023.

L’indagine dell’Autorità è stata innescata da segnalazioni fatte da un utente, da un studio legale e dall’Associazione Unione per la difesa dei consumatori. L’indagine ha rivelato aumenti di prezzo variabili, da un rialzo di circa il 20% ad un costo che era 15 volte superiore al prezzo nominale. Gigsberg, la società citata, ha dapprima negato di essere la proprietaria del sito, benché il suo nome fosse incluso nei “Termini e condizioni”. Inoltre, ha messo in discussione la capacità sanzionante dell’Autorità e ha insinuato una possibile interpretazione troppo rigorosa della legge. L’Autorità, guidata da Giacomo Lasorella, ha respinto queste affermazioni, sottolineando come la Gigsberg gestisce un’importante piattaforma nel mercato mondiale del biglietto secondario. Non avendo dati sul reddito degli ultimi tre anni forniti da Gigsberg, l’Autorità si è basata su fonti pubbliche, scoprendo che l’azienda tra il Baltico e la Svizzera è un importante attore nel suo mercato (il terzo più grande nel mercato britannico). Di conseguenza, è stata decisa un’ammenda di 10mila euro per ciascuno dei 30 eventi, per un totale di 300mila euro.

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