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Ci salutiamo dall’architetto Ermanno Molin Pradel, ingannato dal ghiaccio. Era un uomo che adorava la montagna, e cercava le sue soluzioni lì

Un tributo affettuoso è stato reso al defunto architetto di 57 anni, Ermanno Molin Pradel, il cui funerale si è svolto all’interno della chiesa di San Riccardo Pampuri a Peschiera Borromeo. Si è persa tragicamente la vita durante un’escursione sul Monte Cigola in provincia di Sondrio, cadendo da un’altezza di 2.500 metri. Un cuscino di fiori bianchi e una sua fotografia scattata in montagna durante una delle sue escursioni preferite, sono stati posati sulla sua bara.

Ermanno è stato ingannato dal ghiaccio, causandogli una caduta mortale. La sua morte improvvisa e drammatica ha immerso nella desolazione le comunità di San Donato, dove viveva, e Peschiera Borromeo, dove lavorava ed era ben noto.

Numerose persone hanno scelto di rendere l’ultimo omaggio a questo amante del viaggio, descritto come umile e generoso. La folla ha condiviso il dolore della sua sorella Linda e dei suoi cari. Cinque anni fa, Ermanno era diventato vedovo quando sua moglie, Rosa Dinoia, un dipendente del dipartimento di cultura del Comune di San Giuliano Milanese, era deceduta a causa di una malattia severa.

“Don Zaccaria Bonalumi, durante l’omelia, ha riconosciuto il profondo amore di Ermanno per la montagna, dove cercava risposte tra la sua bellezza e immensità. Ha chiesto a tutti di continuare a vivere con amore e pienezza, come avrebbe voluto Ermanno stesso, indicando la via della vita con segni lungo i sentieri più impervi.

Alla conclusione del rito sacro, un intenso applauso ha segnato l’uscita della bara dalla chiesa. I parenti hanno sollecitato coloro che volessero omaggiare Ermanno a fare un contributo in beneficenza alla Lega del Filo d’Oro, un’organizzazione dedicata al sostegno di individui sordocecchi e con problemi psico-sensoriali.

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