Milano diventa una delle città più care d'Europa con via Montenapoleone classificata come la più esclusiva e costosa.
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Milano si impone su Londra e Parigi: sotto la Madonnina, la via più lussuosa (e costosa) d’Europa. La classifica “Main Streets Across the World” premia Via Montenapoleone, superando persino la celebre Fifth Avenue. Né la cosmopolita New Bond Street di Londra, né gli affascinanti Champs-Élysées di Parigi riescono a competere. È la strada milanese, via Montenapoleone, a ottenere il riconoscimento di essere la più esclusiva e dispendiosa d’Europa, e quasi del mondo.
Via Montenapoleone batte la celebre Fifth Avenue di New York
Il rapporto “Main Streets Across the World” della società immobiliare americana Cushman & Wakefield attesta questo primato, basando la classifica sui costi degli affitti dei negozi in 50 nazioni del mondo. La Fift Avenue di New York City, imbattibile lo scorso anno, cede il primo posto a Montenapoleone, collocandosi al secondo posto nel 2023. La via simbolo del quadrilatero della moda di Milano supera la Tsim Sha Tsui di Hong Kong con un canone annuo di 18mila euro al metro quadro, in contrasto con i 20.384 della Fifth Avenue.
Classifica confermata: Milano più cara d’Europa
“Anche quest’anno non si riscontrano variazioni significative in cima alla classifica rispetto all’anno precedente: gli Stati Uniti mantengono la leadership con la Upper 5th Avenue, dove i canoni commerciali ammontano a 20.384 euro al metro quadro all’anno, ovvero quasi 1.700 euro al metro quadro al mese. Al secondo posto c’è l’Italia, con Via Montenapoleone che si conferma come la via dello shopping più costosa d’Europa. Seguono Tsim Sha Tsui di Hong Kong, New Bond Street di Londra al quarto posto, e l’Avenue des Champs-Élysées di Parigi completa la top five”, riporta il sito di Cushman & Wakefield.
Resilienza del settore retail: crescita dei ricavi nonostante le sfide
Il rapporto sottolinea che, nonostante le sfide come l’alta inflazione, l’aumento dei tassi di interesse e il rallentamento della crescita economica, il settore del retail ha dimostrato la sua resilienza, con le prime 250 aziende che hanno registrato una crescita dei ricavi dell’8,5% su base annua, uscendo dagli straordinari tempi della pandemia.