Confcommercio ha condotto un'indagine sulla legalità: cosa è emerso?
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Secondo un sondaggio condotto da Confcommercio Milano, Lodi e Monza, i commercianti temono furti e atti vandalici delle baby gang.
Negozianti vs baby gang: un elemento di disturbo della sicurezza
Prese a campione 480 imprese che hanno risposto ad un questionario. Secondo lo studio, gli indicatori che misurano la sicurezza sul territorio sono la presenza di negozi sfitti (34%) e gli atti vandalici (30%). A seguire i furti nei negozi (26%) e i venditori abusivi (23%), prima di scippi (20%) e spaccio di droga (19%). L’11% degli intervistati definisce le baby gang come un elemento di disturbo della sicurezza. Nel 2019 solo il 3,1% dei commercianti lo aveva indicato come fattore di rischio. Il 31% non ha segnalato situazioni critiche di sicurezza.
Baby gang: cosa chiedono i negozianti?
Solo l’1% ha evidenziato che a causa di situazioni malavitose potrebbe spostare o cedere l’attività. I negozianti chiedono al comune una maggiore presenza di forze dell’ordine (85%) e la video sorveglianza (46%), ma anche una migliore illuminazione delle strade (34%). Secondo l’81% dei commercianti sono in aumento l’abusivismo e la contraffazione.
Negozianti vs baby gang: atti vandalici e furti
Mario Peserico, vicepresidente di Confcommercio Milano, Lodi e Monza, ha affermato: “I dati che emergono da quest’indagine rilevano una situazione soddisfacente del livello di sicurezza con la metà delle imprese che non ha subito reati”. Tra i segnali di criticità si rilevano gli atti vandalici, i furti e fenomeni in aumento come le baby gang. Per accrescere la sicurezza è richiesta la competenza delle forze dell’ordine.
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