Sono 600 le case popolari vuote a milano, nonostante ben 17.500 famiglie ne abbiano fatto domanda. Il comune accusa la regione e imminenti soluzioni.
Il comune di Milano, che lo scorso anno ha assegnato ben 456 case popolari, quest’anno ne ha assegnate solo 148. Eppure in città ci sarebbero ben 600 abitazioni libere. A denunciarlo è l’assessore al Welfare, Gabriele Rabaiotti, che accusa la Regione Lombardia di dover necessariamente modificare il Regolamento per l’assegnazione delle case popolari. Vediamo nel dettaglio il problema.
Case popolari vuote a Milano
Mentre gli affitti aumentano, e c’è chi propone case in affitto da capogiro in pieno centro, 600 case popolari restano vuote a Milano. E’ quanto denuncia Rabaiotti, assessore al Welfare del Comune di Milano. A quanto pare la causa risiede nei requisiti che sono necessari avere per ottenere l’assegnazione di una casa popolare, previsti nella legge regionale 16 del 2016 e del regolamento regionale 4 del 2017. Il primo problema che ostacola l’assegnazione delle case popolari è il certificato di impossidenza, un documento difficilmente reperibile dai cittadini stranieri. Altro punto è la possibilità che viene data alle famiglie di poter scegliere fino a cinque opzioni, cinque abitazioni presenti tra il patrimonio Aler, di competenza regionale, e quello MM, di competenza comunale. Questo però allunga considerevolmente i tempi di assegnazione. Così la conseguenza è ad oggi sono stati assegnati solo 148 abitazioni mentre lo scorso anno, nello stesso arco temporale, erano state assegnate ben 456 abitazioni. Un problema considerevole se si pensa che solo quest’anno, dichiara Rabaiotti, hanno fatto domanda di ottenimento di una casa popolare ben 17.500 famiglie. Un problema che per Rabaiotti quindi va risolto entro fine ottobre.