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Sanità privata in protesta: “Noi, eroi senza contratto”

Sit in organizzati in tutta Italia per gli operatori della sanità privata: dopo 14 anni manca ancora la firma al rinnovo del contratto nazionale.

Medici, infermieri, operatori sanitari e professionisti nel settore della sanità privata, un contratto che non viene rinnovato da 14 anni e la volontà di farsi sentire, perché secondo i sindacati “il tempo degli eroi è finito” e dunque lascia spazio a quello del profitto. La rappresentanza dei lavoratori della funzione pubblica giunge in Prefettura a Milano per protestare contro la mancata firma al rinnovo del contratto nazionale collettivo, la beffa estiva degli “eroi senza contratto” sembra far sprofondare nel dimenticatoio l’impegno e il lavoro svolto durante i mesi del lockdown, settimane difficili che ora sembrano più lontane che mai.

Sanità privata: la protesta degli operatori

Tra le voci di chi popola Largo 11 Settembre infatti, ci sono quelle che raccontano le esperienze dei lavoratori vissute durante la pandemia da coronavirus: testimonianze che si rivolgono a un passato di lavoro e sacrificio, ricordi che riaffiorano insieme alla rabbia per la mancata riconoscenza economica e professionale per lo straordinario servizio svolto durante l’acuirsi del contagio.

“Come verranno ripagati tutti i medici che sono stati contagiati, gli infermieri che non hanno visto la propria famiglia per mesi, i professionisti che hanno perso la vita al costo di garantire il servizio agli utenti?” sono queste alcune delle domande che ci rivolgono i manifestanti durante il sit in.

Secondo Mauro Ongaro, segretario generale CISL FP Milano, dopo l’incontro con il Prefetto si potrà collaborare per giungere a una risoluzione collettiva “Ricordiamo che la sanità privata in Lombardia ha, di fatto, il 50% delle prestazioni erogate. Il Prefetto si è impegnato a far presente al Ministero la situazione, noi avevamo già proclamato uno sciopero generale ma confidiamo che se a settembre cambierà qualcosa non ci sarà bisogno di manifestare ulteriormente” ha riferito Ongaro al termine del confronto.

Intanto in tutta Italia si mobilita il movimento dei lavoratori della sanità privata con presidi organizzati in 17 regioni (in oltre 40 città) e promossi da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, unite nello slogan comune “Basta padroni predoni coi soldi pubblici”.

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