“L’epidemia nella città di Milano – ha dichiarato Francesco Blasi, il direttore del Dipartimento di medicina interna e della Unità operativa complessa di pneumologia del Policlinico di Milano – non ha ancora rallentato come ci si aspettava”.
Mentre in provincia i numeri sono in leggera discesa, il capoluogo lombardo registra ancora troppi casi di coronavirus. “Al Policlinico c’è minore pressione sul pronto soccorso, quindi un pochino di effetto si vede e dobbiamo ringraziare i cittadini che stanno rispettando le regole”. Ma questo non basta: secondo Blasi occorre valutare ulteriori restrizioni per gli over 60 al fine di contenere la diffusione del coronavirus.
Il governo ha prolungato le restrizioni e il lockdown per i cittadini fino al 3 maggio, mentre alcune aziende potrebbero riaprire già dal 14 aprile. Nell’attesa che passino le festività pasquali e i ponti del 25 aprile e del primo maggio, l’esecutivo inizia a predisporre la fase due, ovvero quella di convivenza con il coronavirus. Però, secondo Francesco Blasi, prima di allargare le maglie per i cittadini occorre valutare ulteriori restrizioni per gli over 60 in vista del contenimento del coronavirus.
“Il Comitato tecnico-scientifico starà sicuramente valutando tutte le ipotesi. Certamente la distanza sociale, l’utilizzo di mascherine e guanti, lavarsi i guanti prima di toglierli e lavarsi le mani sono tutte indicazioni fondamentali”.
Per quanto riguarda, invece, la sperimentazione dell’eparina, l’esperto ha chiarito a Radio Cusano Tv Italia la situazione attuale.
“La terapia con eparina a basso peso molecolare sta entrando nel nostro protocollo di cura, anche se mancano ancora degli studi che diano un’evidenza a questa sensazione che abbiamo tutti”.
“Sappiamo – ha aggiunto ancora Blasi – che dopo il virus dell’influenza si ha un aumento degli infarti miocardici. I virus in generale danno infiammazione e l’infiammazione è uno dei fattori causali, quindi non è una caratteristica assolutamente propria di questo Coronavirus”.