Milano e provincia rientrano nella zona gialla della Lombardia: tutti i divieti e le limitazioni per evitare la diffusione del Coronavirus.
Entrano in vigore da lunedì 24 febbraio i provvedimenti e i divieti presi per Milano, al fine di evitare di diffondere ulteriormente il Coronavirus. “Siamo nella fase in cui proviamo a contenere e arginare la diffusione del virus”, spiega l’assessore di Regione Lombardia Giulio Gallera. Non è una situazione di pandemia quindi: è altamente contagioso ma non letale se non si ha un quadro clinico complesso.
Coronavirus: i divieti e l’ordinanza a Milano
Il primo passo della Regione e del Ministero della Salute è stato quello di dividere la Lombardia in due distinte zone. In quella rossa sono compresi i comuni individuati come focolaio. Nell’elenco troviamo: Codogno, Castiglione D’adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgeruno e San Fiorano. Qui è vietata qualsiasi attività ed è impossibile entrare o uscire dal territorio. Tutto il resto della regione è denominata zona gialla e vige l’ordinanza alla quale hanno lavorato durante tutta la giornata di domenica 23 febbraio. Sospesi tutti gli eventi e chiusi i luoghi di aggregazione.
I punti dell’ordinanza
Il primo punto dell’ordinanza – punto c – impone la sospensione di manifestazioni e iniziative, di eventi e ogni forma di riunione in luoghi pubblici o privati, anche se svolti in luoghi aperti al pubblico. Vietate quindi messe, attività ludico sportive e culturali. Per questo motivo la partita Inter-Sampdoria di serie A è stata rinviata e il Duomo di Milano chiuso. Le funzioni, quali matrimoni e funerali, diventano a numero chiuso: possono quindi partecipare solo i parenti stretti.
Il punto d recita: “Chiusura dei nidi, dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado. Nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani a esclusione di specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie. Salvo le attività formative svolte a distanza”. Al punto g vengono sospesi anche tutti i concorsi.
Il punto “e” dispone la chiusura di luoghi culturali, come musei, teatri e cinema. Al punto successivo leggiamo la sospensione dei viaggi d’istruzione, sia su territorio nazionale che estero. Il punto “i”: “Obbligo da parte degli individui che hanno fatto ingresso in Lombardia da zone a rischio epidemiologico di comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio, che provvede a comunicarlo all’autorità sanitaria competente per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva”. Per cui chi proviene dalle zone rosse è obbligato a comunicarlo all’Ats competente e a restare in quarantena in casa.
Il punto j prevede la chiusura di alcune attività commerciali che non siano di utilità pubblica. Nello specifico bar, locali notturni e altri esercizi di intrattenimento rimarranno chiusi dalle 18:00 alle 6:00. Gli esercizi commerciali interni ai centri commerciali e ai mercati chiuderanno sabato e domenica, a esclusione della vendita di alimentari. Nessun provvedimento per quanto riguarda ristoranti e farmacie, che rimarranno aperti normalmente. L’ordinanza, al momento, sarà in vigore fino a lunedì 2 febbraio.