Giovedì 2 settembre saranno 90mila gli aspiranti dottori che sosterranno l'attesissimo test di ammissione alla facoltà, ma solo uno su dieci riuscirà a farcela.
Ci sono però già le prime polemiche. Secondo molti professori e rettori infatti "la formula di selezione è da cambiare". Eugenio Gaudio, presidente della Conferenza dei Presidi che riunisce le facoltà di Medicina a livello italiano, ha dichiarato al Corriere:
"È necessario migliorare il sistema di reclutamento. Il limite più evidente dell'attuale selezione è l'esclusione del voto di diploma e dei risultati scolastici degli ultimi due/tre anni"
Il test è composto da 80 domande a risposta multipla: la metà sono di logica e cultura generale, 18 di biologia, 11 di chimica e 11 di fisica e matematica. L'esame durerà due ore.
Sotto accusa c'è la mancanza di test psicoattitudinali e il fatto che non venga considerato il curriculum scolastico. Non viene fatto neppure un colloquio per esaminare le motivazioni dei ragazzi che tentano l'ammissione. Il che per Medicina dovrebbe essere fondamentale.