Troppi spazi rimasti invenduti, una superficie immensa,divenuta sconfinata con l'apertura del polo fieristico di Rho-Pero, ma pochi, anzi pochissimi espositori, i veri "clienti" finali dell'ente Fiera spa di Milano. Colpa della crisi, certo, ma forse anche di una sopravvalutazione della proprie possibilità. E così a pagare le conseguenze di una necessaria ristrutturazione aziendale saranno i dipendenti del gruppo Fiera Milano Rassegne, ma i sindacati sono già sul piede di guerra. (fonte immagine)
"E' inaccettabile – dice Antonio Lareno, Cgil – che in un momento di crisi come questo la Fondazione Fiera, beneficiaria di tanti favori fondiari da parte del Comune di Milano, rinunci a gestire secondo criteri sociali le difficoltà della controllata Fiera spa, e si comporti come un qualsiasi operatore privato". Rassegne spa ha già annunciato il dimezzamento dell'organico, e tra i 120 posti di lavoro che salteranno, ci sono anche una decina di dirigenti.
Gravano sul bilancio dell'ente fieristico meneghino anche i costi per Macef, evento gestito direttamente da Rassegne Milano spa, e i 20 milioni di euro che la Fondazione ha stanziato alla società per azioni per consentirle di non affondare negli abissi del mercato finanziario. Non più di 10 giorni fa era proprio l'ad di Rassegne, Enrico Pazzali, a commentare con preoccupazione l'andamento del titolo in borsa: "il terzo trimestre – scriveva Pazzali in una nota – e' tradizionalmente debole per Fiera Milano, poiche' sconta la sospensione dell'attivita' espositiva in luglio ed agosto. Quest'anno registra anche l'impatto della crisi, che, come comunicato a suo tempo al mercato, sarebbe stato piu' sensibile per noi nel secondo semestre 2009".
Al momento dell'approvazione del bilancio di gestione per il 2009 i risultati erano assai inferiori rispetto a quelli del corrispondente periodo del 2008. "I ricavi consolidati – si leggeva ancora nella nota dell'amministratore delegato – ammontano a 41,6 milioni di euro rispetto ai precedenti 53,5 milioni di euro. La flessione e' dovuta alla riduzione delle superfici espositive, alle azioni di sostegno delle manifestazioni e ad un minor contributo dell'attivita' editoriale".
La Cgil tre giorni fa ha convocato i sindacati di categoria, e oggi chiede di ricollocare i lavoratori in esubero, oltre che in Fiera spa, anche in Infrastrutture Lombarde,controllata di Regione Lombardia, e nella società di gestione dell'Expo. La speranza, infatti, è che gli eventi che il traino di Expo 2015 servano a ridare fiato ad un sistema fieristico ormai da tempo in difficoltà.