L'ordine dei medici di Milano chiede più coinvolgimento. Regione Lombardia assicura che è tutto ok
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Roberto Carlo Rossi, presidente dell’ordine dei medici di Milano, ha evidenziato la “fuga” di mille medici di base in 10 anni, segnalando una carenza di camici bianchi per il primo soccorso. La direzione generale welfare ha reso noto che ad oggi “è sempre stata garantita la piena funzionalità della rete di pronto soccorso regionale”.
Pronto soccorso Milano: garantire piena efficienza della rete
Nel comunicato diffuso da palazzo Lombardia emerge che: “L’obiettivo di rispondere alle emergenze e alle urgenze di salute dei cittadini lombardi è perseguito attraverso l’impiego di proprio personale strutturato. Nei casi in cui la carenza di medici specialisti e le momentanee difficoltà di reclutamento mettono a repentaglio il pieno funzionamento dei servizi, regione Lombardia ricorre a contrattualizzazioni con cooperative in grado di offrire personale idoneo, preparato e specializzato“.
Queste soluzioni sono temporanee e praticamente assenti nell’area metropolitana milanese, ma sono in grado di garantire piena efficienza della rete di pronto soccorso che, con l’avvio delle case di comunità e la riorganizzazione della medicina territoriale, saranno progressivamente sgravati da accessi inappropriati.
Pronto soccorso Milano: il nuovo modello di triage
Dal 1° gennaio 2023 entrerà in vigore il nuovo modello di triage con un tempo massimo di attesa di 240 minuti per i pazienti meno gravi. L’immediata presa in carica del cittadino per determinati segni e sintomi di presentazione rappresenta un’innovazione fondamentale del nuovo modello di triage lombardo.
La presa in carico consentirà di identificare precocemente eventuali quadri clinici potenzialmente evolutivi, favorendo il trattamento tempestivo del dolore e riducendo il tempo complessivo di permanenza. Inoltre, Regione Lombardia promuoverà una soluzione che ridurrà il sovraffollamento dei pronto soccorso, indirizzando il cittadino direttamente a percorsi monospecialistici per codici non urgenti, gestiti completamente in aree dedicate.
Il nuovo modello di triage favorirà la riorganizzazione interna dei pronto soccorso, che dovranno nel loro layout considerare aree a complessità assistenziale differenti, garantendo l’efficace utilizzo delle risorse e favorendo percorsi privilegiati in particolare per i pazienti più fragili. Il processo di triage verrà standardizzato su tutto il territorio regionale: un paziente con dolore toracico o febbre verrà valutato e codificato a triage in modo sovrapponibile in tutti i pronto soccorso lombardi.
Pronto soccorso Milano: la formazione
La regione promuove un percorso di formazione della durata di tre mesi che, grazie alla collaborazione di Areu, raggiungerà tutti i pronto soccorso, utilizzando il nuovo manuale di triage realizzato dal ‘Tavolo tecnico’ di triage regionale che ha anche il compito di monitorare il processo di implementazione. Al contempo è in previsione l’adeguamento della piattaforma regionale emergenza urgenza e dei software gestionali.
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