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Olimpiadi 2026, Cio non approva riforma sullo sport: Italia a rischio

"Siamo preoccupati per la preparazione delle Olimpiadi 2026" spiega il presidente del Cio, a causa della nuova riforma sullo sport italiana.

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Le olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 sarebbero nell’occhio del ciclone a causa della riforma sullo sport, che a Thomas Bach, il presidente del Cio, non andrebbe bene. Le conseguenze per l’Italia potrebbero essere spiacevoli.

Olimpiadi 2026, la riforma dello sport

Non bastava la pandemia mondiale a complicare la fase di preparativi per le olimpiadi invernali del 2026. Il presidente del Cio (Comitato internazionale olimpico) non ha risparmito le critiche sull’operato italiano, soprattutto per quanto riguarda la nuova posta di bob a Cortina e il rifacimento della copertura della pista di pattinaggio di Baselga Piné. Ma il vero problema è la riforma dello sport in Italia che prevede la creazione di una nuova società dello Stato, “Sport e Salute”, che lavori al fianco di Coni. Il Cio non è d’accordo ed è preoccupato per l’autonomia del Comitato Olimpico Nazionale Italiano.

Il testo della riforma dello sport italiano non è conforme alla Carta olimpica – spiega Bach -. Siamo molto preoccupati per la preparazione e l’organizzazione delle Olimpiadi“. La conseguenza potrebbe essere la sospensione del comitato olimpico italiano. Gli atleti azzurri non potrebbero gareggiare a nome della bandiera dello Stivale e il miliardo di euro promesso dal Cio potrebbe andare in fumo. Per niente d’accordo il ministro Spadafora che subito ha accusato Bach di non aver letto la bozza di legge e di parlare in modo poco istituzionale. “I lavori procedono bene e a Bach potranno confermarlo sia il presidente del Coni sia il presidente della Fondazione Milano-Cortina 2026, che del resto sono la stessa persona: forse potrebbero in questo caso ravvisarvi qualche forma di conflitto di interesse”.

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