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Il dibattito acceso su Palazzo Marino e la memoria dei bambini vittime

Il consiglio comunale di Milano si divide sulla proposta di commemorazione per i bambini rapiti da Hamas.

Immagine di Palazzo Marino con riferimento ai bambini vittime
Un'immagine evocativa di Palazzo Marino, simbolo di memoria e giustizia per i bambini vittime.

Un momento di grande tensione politica

Il consiglio comunale di Milano ha vissuto un acceso dibattito lunedì sera, quando la proposta di illuminare di arancione la facciata di Palazzo Marino in memoria di Ariel e Kfir Bibas, due bambini rapiti da Hamas, ha sollevato polemiche tra le forze politiche. Il sindaco Beppe Sala ha rifiutato l’iniziativa, affermando che ci sarebbero stati “moltissimi motivi per illuminare”, ma che in questo caso non avrebbe voluto schierarsi. Questa posizione ha scatenato le ire del centrodestra, che ha accusato il sindaco di codardia e di non prendere una posizione chiara a favore della comunità ebraica.

Le reazioni del centrodestra

Alessandro De Chirico, consigliere di Forza Italia, ha criticato aspramente il sindaco, sostenendo che la sua mancanza di schieramento è un segno di debolezza. “Fa comodo non schierarsi con la comunità ebraica”, ha dichiarato, sottolineando che all’interno della maggioranza ci sono forze politiche che si identificano con il movimento pro Palestina. Anche Deborah Giovanati ha chiesto che le fotografie dei bambini e della madre siano esposte all’ingresso del palazzo, per non dimenticare la loro tragica sorte.

Le parole di Tommaso Gorini e la reazione della maggioranza

Il clima si è ulteriormente surriscaldato quando Tommaso Gorini, capogruppo di Europa Verde, ha affermato che esistono “bambini morti di serie A e di serie B”. Questa dichiarazione ha scatenato un’ondata di contestazioni, con De Chirico che ha urlato “vergogna” e altri membri della maggioranza che hanno abbandonato l’aula in segno di protesta. La comunità ebraica di Milano ha programmato un sit-in per il 25 febbraio, per onorare la memoria di Ariel e Kfir, sottolineando l’importanza di ricordare tutte le vittime innocenti del conflitto.

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