I motociclisti milanesi si mobilitano per opporsi al divieto di circolazione delle moto più inquinanti.
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Il divieto di circolazione delle moto inquinanti
Il dibattito sulla mobilità sostenibile a Milano si intensifica con l’annuncio di una raccolta firme da parte dei motociclisti contro il divieto di circolazione delle moto più inquinanti. Questo divieto, che entrerà in vigore a partire da ottobre 2025, colpirà le moto Euro 0, 1 e 2, mentre dal 2028 sarà esteso anche alle moto Euro 3. Lorenzo Gioacchini, fondatore degli Hells Angels Motorcycles Club Milano, ha dichiarato che l’iniziativa partirà il 15 marzo, in concomitanza con il settimo raduno del club. La raccolta firme avverrà sia in presenza che online, con il supporto di consiglieri comunali e cancellieri.
Le ragioni della protesta
I motociclisti si oppongono fermamente a questa decisione, sostenendo che il divieto rappresenterebbe un danno significativo per la mobilità cittadina. Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Marino, ha evidenziato che le moto Euro 0 ed Euro 1 costituiscono solo il 3% dei mezzi circolanti, contrariamente ai dati forniti dall’ACI, che parlano del 37%. Secondo Truppo, il blocco di queste moto costringerebbe molti cittadini a utilizzare auto o mezzi pubblici, già carenti in termini di disponibilità.
Le reazioni politiche e le prospettive future
Il rinvio del divieto, inizialmente previsto per ottobre 2024, ha suscitato ulteriori polemiche. La giunta di Beppe Sala ha deciso di posticipare l’entrata in vigore di un anno, ma i motociclisti non si sentono soddisfatti. Gioacchini ha sottolineato che molti di loro utilizzano le moto solo occasionalmente, per svago nei weekend o nei mesi estivi, e che il divieto non tiene conto della sostenibilità ambientale. La raccolta firme rappresenta quindi un tentativo di far sentire la voce dei motociclisti e di chiedere un referendum cittadino per decidere il futuro della mobilità a Milano.