Un evento organizzato dal consolato russo provoca tensioni e dimissioni nel direttivo del Centro Brera.
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Un evento controverso e le dimissioni
Il Centro Internazionale Brera, situato in via Formentini, è al centro di una tempesta politica e culturale. Due membri del consiglio direttivo, Massimo Ferlini e Sergio Scalpelli, hanno rassegnato le dimissioni in seguito a una decisione controversa riguardante un evento organizzato dal consolato russo. Questo evento, intitolato “Conoscere per la pace”, avrebbe dovuto includere un dibattito con figure di spicco della cultura russa, ma è stato annullato dopo un’ondata di proteste.
Ferlini e Scalpelli hanno espresso la loro contrarietà all’iniziativa, sottolineando che la Russia è attualmente vista come una nazione ostile all’Italia, soggetta a sanzioni internazionali. La loro posizione è in linea con la tradizione del Centro Brera, che sin dalla sua fondazione nel 1973 ha sostenuto il dissenso democratico contro le dittature.
Le reazioni e le conseguenze politiche
Le dimissioni dei due consiglieri hanno suscitato reazioni immediate da parte di intellettuali, politici e associazioni. Personalità come Christian Rocca e Gianmaria Radice hanno espresso la loro solidarietà, evidenziando il rischio che il Centro Brera possa diventare un megafono per la propaganda russa. Radice ha annunciato l’intenzione di coinvolgere Palazzo Marino, dato che il Centro utilizza uno spazio di proprietà comunale.
La deputata Lia Quartapelle ha descritto la situazione come “inquietante”, sottolineando che l’evento avrebbe potuto dare l’impressione di un appoggio alla Russia, una potenza occupante. Anche il consigliere regionale Giulio Gallera ha criticato l’iniziativa, affermando che essa tradisce la vocazione del Centro e danneggia la sua credibilità.
Il futuro del Centro Brera in discussione
La controversia ha sollevato interrogativi sul futuro del Centro Brera e sulla sua capacità di mantenere la propria identità culturale e politica. Ferlini e Scalpelli hanno dichiarato che non ci sono le condizioni minime di stima e fiducia per continuare a collaborare, auspicando che l’amministrazione comunale vigili sul rispetto dei principi fondativi del Centro.
In un contesto internazionale delicato, in cui la Russia è accusata di crimini contro l’umanità, la società civile italiana deve prestare attenzione a non farsi strumentalizzare. La questione dell’evento russo al Centro Brera rappresenta un campanello d’allarme per tutte le istituzioni culturali italiane, chiamate a riflettere sul proprio ruolo e sulla propria responsabilità in un momento storico così complesso.