Accese discussioni in consiglio comunale riguardo ai suicidi in carcere e alle politiche governative.
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Il dibattito acceso sulle carceri
Il consiglio comunale di Milano ha assistito a un acceso dibattito tra Alessandro Giungi del Partito Democratico e Michele Mardegan di Fratelli d’Italia, incentrato sulle problematiche carcerarie e sui diritti dei detenuti. Giungi, vice presidente della sottocommissione carceri, ha sollevato questioni cruciali riguardanti l’aumento dei suicidi in carcere e le condizioni di vita dei detenuti, sottolineando che quest’anno si sono registrati 80 suicidi tra i detenuti e 7 agenti di polizia penitenziaria. Ha anche criticato l’inefficienza del governo nell’affrontare la fatiscenza delle strutture carcerarie, evidenziando come un miliardo di euro sia stato speso in un Centro di Permanenza per i Rimpatri in Albania, che rimane inutilizzato.
Le affermazioni controverse del sottosegretario
Un punto di contesa è stata l’affermazione del sottosegretario Andrea Delmastro, che ha dichiarato di provare “intima gioia nel non far respirare i detenuti”. Questa frase ha suscitato indignazione tra i membri dell’opposizione, con Giungi che ha definito le parole di Delmastro come “orribili” e ha chiesto scuse ufficiali. Mardegan, dal canto suo, ha difeso il governo, affermando che l’aumento della popolazione carceraria non è responsabilità dell’esecutivo, ma è il risultato delle decisioni dei giudici. Ha inoltre proposto la costruzione di un nuovo carcere a Milano, suggerendo che le attuali strutture non sono adeguate per garantire la dignità dei detenuti.
Le proposte per il futuro
Il dibattito ha messo in luce le divergenze di opinione tra i due consiglieri. Giungi ha avvertito che il futuro decreto sicurezza potrebbe aggravare ulteriormente la situazione, introducendo misure punitive per i detenuti che tentano di resistere passivamente alle condizioni carcerarie. Ha paragonato queste misure a quelle del regime fascista, sottolineando che anche allora esistevano disposizioni più umane per le donne incinte e le madri con figli. Mardegan ha risposto affermando che la soluzione non è evitare il carcere, ma creare strutture adeguate che rispettino i diritti umani dei detenuti. Questo scambio di opinioni ha messo in evidenza la complessità della questione carceraria in Italia e la necessità di un dialogo costruttivo per affrontare le sfide attuali.