Nessun lockdown come a marzo per Milano ma solo misure più restrittive e solo dopo aver letto il nuovo DPCM. Lo afferma Sala in consiglio comunale.
Temuto il lockdown a Milano come a marzo, ma Sala interviene :“Ad oggi non è un’ipotesi neanche lontana”. Queste le parole del Sindaco allo scorso consiglio comunale, che si sta svolgendo a distanza, come previsto dall’ultimo DPCM in cui si invita a favorire il più possibile il lavoro agile per limitare il contagio.
Lockdown a Milano: le parole di Sala
Il Sindaco Sala, intervenuto in consiglio comunale, che si sta svolgendo a distanza, interviene per rassicurare che non è previsto un lockdown come a marzo per la città di Milano. “Ad oggi con la Regione non si ipotizza nemmeno lontanamente di andare verso un lockdown stile marzo, aprile e io lo condivido.” Così Sala condivide con la giunta i risultati della riunione avuta con la Regione Lombardia e i sindaci dei capoluoghi di provincia. A incidere su questa decisione i dati sulla curva dei contagi, lievemente migliore rispetto alle previsioni, grazie alla repentina reazione dei cittadini per limitare i contagi. “Dal punto di vista sanitario – spiega Sala- in sostanza quello che ne viene fuori è che la situazione lascia ancora margine di osservazione. Ricordo che il giorno 19 ottobre, quando ci siamo riuniti con Attilio Fontana e i sindaci delle città, si era ipotizzato che si sarebbe arrivati a livello di terapie intensive al 31 di ottobre da 435 a 800 al massimo. Da questo punto di vista la situazione sembra essere un po’ meglio. Probabilmente le misure che abbiamo già preso possono avere inciso, poco perché siamo ancora in una fase iniziale, di fatto però probabilmente i comportamenti della gente, un po’ spaventata, un po’ sensibilizzata – ha continuato Sala – hanno portato a qualcosa che non può essere letto con totale serenità ma prendiamo atto che è un filo meglio di quanto si poteva immaginare 10 giorni fa. Questa è la situazione ad oggi (2 novembre). A questo punto siamo fermi in attesa che esca il Dpcm”. L’intenzione della Regione sarebbe quello di attenersi al prossimo DPCM e valutare eventuali misure più restrittive, ma che sono ben lontane dal lockdown di marzo. Si pensa ad esempio di anticipare l’orario del coprifuoco alle 18.00, la chiusura dei musei, e la riduzione dei passeggeri sui mezzi pubblici al 50% della capienza. Bisognerà però attendere il nuovo DPCM per capire le misure da prendere.