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Coronavirus, Sala lancia il progetto Zumbimbi e la Summer School

Beppe Sala ha lanciato una Summer School per aiutare le famiglie nella cura dei più piccoli e ha presentato anche Zumbimbi: cosa è?

coroanvirus beppe sala
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Beppe Sala è consapevole delle difficoltà che i genitori, una volta ripresa la quotidianità e il lavoro, avranno nel gestire i bambini. Per questo motivo il sindaco di Milano ha lanciato una proposta: la Summer School per alleggerire il lavoro ai genitori e per garantire il sostegno alle famiglie. Oltre a ciò, il primo cittadino ha anche proposto Zumbimbi, un supporto per i genitori che non potranno badare ai loro figli in quanto contagiati dal coronavirus.

“Ho chiesto agli uffici tecnici e all’assessorato di preparami una proposta per cercare di metter in piedi una sorta di summer school, – ha detto Sala nel consueto appuntamento giornaliero -. Non sto parlando di scuola ma di una modalità per dare una mano alle famiglie nella cura dei loro bambini. Spero a breve di spiegarvi cosa operativamente riusciremo a fare”. Zumbimbi, invece, “è uno dei tanti esempi della generosità e anche dell’organizzazione milanese”.

Sala annuncia il progetto Zumbimbi

“All’orizzonte – ha detto nel consueto appuntamento su Facebook – vedo una difficoltà più generalizzata e cioè stiamo capendo che le scuole rimarranno chiuse fino a settembre, addirittura ci sono dei dubbi su settembre”. Al contempo, prosegue il primo cittadino, “stiamo capendo che c’è la possibilità che si torni al lavoro a maggio e questo riguarda certamente anche padri, ma impatterà in modo significativo sulle madri. Quindi si rischia di scaricare su di loro un problema della gestione dei bambini”. Di qui la necessità di creare una Summer School per dedicare ai bambini le attenzioni necessarie e il nuovo progetto Zumbimbi, dedicato a quei piccoli rimasti soli perché i genitori hanno contratto il coronavirus.

Al momento Zumbimbi accoglie solo 3 ospiti ed è gestita dalla cooperativa La Cordata e dalla cooperativa Comin. “Qui arrivano minori che hanno entrambi i genitori ospedalizzati e che non hanno una rete familiare o amicale che si possa prendere cura di loro. – ha spiegato la responsabile del progetto Benedetta Rho -. Vengono considerati positivi e quindi vengono accolti e stanno presso la struttura tutto il tempo necessario finché il tampone non risulta negativo”.

“L’equipe – ha proseguito ancora Benedetta – è formata da psicologi ed educatori, c’è un rapporto di un educatore ogni due minori. La mattinata passa con le attività scolastiche e nel pomeriggio ci sono sia attività di giochi e da remoto con tutti i volontari milanesi che a distanza mettono a disposizione le loro competenze”. Sala ha voluto infine ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa.

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