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Coronavirus a Milano, Beppe Sala: “#Milanononsiferma? Forse ho sbagliato”

Il sindaco Sala, ospite in tv, ha parlato dell'emergenza sanitaria a Milano ammettendo anche qualche errore: "Chi lavora sbaglia sempre".

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In quel momento nessuno aveva compreso la veemenza del Coronavirus. Forse ho sbagliato” sono le parole del sindaco di Milano Beppe Sala in merito al video circolato in rete con l’#milanononsiferma. Il primo cittadino di Milano ha affidato il suo mea culpa ai microfoni di Che tempo che fa su Rai 3: “Accetto le critiche, ma non tollero che qualcuno possa ancora marciarci su per scopi politici“.

Coronavirus a Milano: il mea culpa di Sala

Nella serata di domenica 22 marzo, in piena emergenza Coronavirus, il sindaco di Milano Beppe Sala è stato ospite di Fabio Fazio nella trasmissione Che tempo che fa e ha parlato della situazione del capoluogo lombardo. “Il 27 febbraio in rete circolava il video #milanononsiferma: forse ho sbagliato a rilanciarlo, ma in quel momento nessuno aveva compreso la veemenza del virus”. Con queste parole il sindaco ha fatto per la prima volta una vera e propria ammissione di colpa in merito al video che invitava, all’inizio dell’emergenza, i milanesi a non farsi spaventare dall’allerta per il Coronavirus. “Io sono qui 7 giorni su 7 a fare la mia parte – ha detto il primo cittadino -. A Milano pensiamo alle persone attraverso misure che confermano il nostro spirito solidaristico, come l’apertura dell’Hotel Michelangelo in Stazione Centrale, a disposisione delle autorità sanitarie“.

Priorità agli anziani e ai malati

La tecnologia nell’assistenza ai malati è un grandissimo aiuto” ha detto Sala confermando l’aiuto del Comune di Milano nei confronti di malati e anziani. “Quando si lavora si sbaglia sempre” ha quindi detto parlando della riduzione delle corse dei mezzi pubblici rivelatasi poi uno sbaglio amministrativo risolto però nel giro di poche ore: “Ci siamo accorti che la riduzione causava più assembramenti e le abbiamo riportate al 75%“. Parlando del fondo di mutuo soccorso ha detto: “Pensiamo all’oggi per ripartire domani. A emergenza finita ci sarà un lavoro di ricostruzione che dovrà considerare questioni come salute, tutela dell’ambiente e sociale“.

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