Sono molto pesanti le accuse che hanno fatto finire nei guai l’assessore regionale alla Casa. Ecco di cosa si tratta.
UPDATE! 12.10
Formigoni ha dichiarato:
“Ho le notizie che avete voi. E’ chiaro che quello di cui si sta parlando è qualcosa di estremamente grave, però non ho notizie diverse da quelle che hanno battuto le agenzie questa mattina. Quindi intendo approfondire e vedere di cosa si tratta”
UPDATE! 10.54
Formigoni ha revocato le deleghe all’assessore.
Domenico Zambetti, 60 anni, assessore alla Casa della Regione Lombardia (Pdl) è stato arrestato.
Eletto nell’ultima tornata elettorare regionale con 11.217 voti di preferenza, è accusato, riporta Repubblica, di aver comprato dalla ‘ndrangheta 4000 voti, a 50 euro l’uno.
Avrebbe dovuto pagare ai clan calabresi, in varie rate, 200mila euro. Li avrebbe incassati, secondo l’accusa, Giuseppe D’Agostino (appartenente, leggiamo sul quotidiano, “alla cosca calabrese Morabito-Bruzzaniti”), gestore di locali notturni e già condannato negli anni scorsi per traffico di droga. L’altra persona, “referente del clan Mancuso, è l’imprenditore Eugenio Costantino”.
Le forze dell’ordine hanno parlato di “operazione senza precedenti”.
Nell’elenco degli arrestati insieme a Zambetti compare anche Ambrogio Crespi che, sempre secondo l’accusa, “grazie ai suoi numerosi contatti con la malavita organizzata” avrebbe recuperato “i voti nei quartieri periferici di Milano”.
I voti comprati sarebbero stati destinati anche a Sara Giudice (probabilmente a sua insaputa), la più votata della della lista del Terzo Polo a Milano, con 1.028 preferenze.
Spiega Repubblica che “a fare l’accordo con i mafiosi calabresi, ma non c’è prova che sapesse con chi avesse a che fare, è stato suo padre, Vincenzo Giudice, ex consigliere comunale Pdl”. Giudice è “finito nelle carte giudiziarie sempre per suoi incontri con uomini delle cosche” e sembra avesse promesso “non soldi, ma appalti in Calabria”.
Sono in tutto venti le persone destinate al carcere.
(fonte immagine infophoto)
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