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Nicole Minetti, Lele Mora, Emilio Fede, Ruby e il 'bunga bunga': scusate ma ci scappa da ridere

“Il premier e la minorenne”. Così titolava ieri IlFattoQuotidiano sulla faccenda che da ieri sta scuotendo nuovamente il nostro serafico (si fa per dire) premier Silvio Berlusconi. Spiegava ieri Eleonora Bianchini su Internet e Politica:

Sarebbe stato aperto un fascicolo sulla storia di una ragazza marocchina, Ruby (nome di fantasia) attualmente ospite di una comunità protetta, che avrebbe frequentato Berlusconi. La minore faceva parte del giro di Lele Mora

Sarebbe indagato anche Emilio Fede, che però ha dichiarato all’Ansa:

“Non mi risulta di essere indagato per alcun reato. L’ho appreso stamani leggendo i quotidiani: credo di avere conosciuto quella ragazza a qualche cena a casa di Berlusconi ma non l’ho presentata io né a Lele Mora, né al presidente del Consiglio”

Mora e Fede, come leggiamo sul Corriere, sarebbero indagati di favoreggiamento della prostituzione. Gli avvocati del presidente del Consiglio, Piero Longo e Niccolò Ghedini, avevano dichiarato ieri che le notizie apparse sulla vicenda “sono assolutamente infondate”.

Di sicuro le dichiarazioni di Ruby vanno verificate (compreso l’esilarante dettaglio del “bunga bunga”, diventato nel giro di poche ore un vero e proprio tormentone web), ma ci sono diversi fatti curiosi che non trovano – per ora – spiegazione.

Ruby infatti sarebbe stata ospitata qualche tempo fa nientepopodimenoche da Nicole Minetti (come leggiamo in quest’altro articolo del Corriere), l’ex igienista dentale sbucata fuori apparentemente dal nulla e inserita nel listino bloccato di Roberto Formigoni alle ultime consultazioni regionali.

Inoltre, come riporta ancora il quotidiano,

“a metà giugno, nella richiesta avanzata dalla figlia di Lele Mora e respinta poi dal Tribunale dei Minori per farsi affidare la ragazza (Ruby ndr.), la minorenne sia stata tutelata da un avvocato (Luca Giuliante) che, oltre a difendere Mora nel procedimento milanese in cui è indagato per bancarotta, è certamente non ostile al partito presieduto da Berlusconi, essendo membro della segreteria regionale del Pdl, tesoriere del partito milanese, ex consigliere provinciale di Forza Italia, e uno dei legali autori del ricorso della lista Formigoni contro l’iniziale esclusione dalle elezioni regionali”

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