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La classifica dei politici assenteisti in Regione e in Comune

Che i nostri politici siano più bravi a darsi battaglia che a riunirsi in consiglio per trovare soluzioni ai problemi dei cittadini, purtroppo è cosa nota. Ma quello che ancora forse non sappiamo, e che vorremmo sapere, è a chi va il premio per il politico più assenteista, un po' per curiosità, un po' perché così prima di dargli la nostra preferenza ci pensiamo due volte.

Per la felicità di milanesi e lombardi, oggi abbiamo la classifica degli assenteisti in Comune e in Regione! 

Partiamo dal Comune di Milano.Al quarto posto si piazza Milly Moratti consigliera di Milano Civica con con il 33,3% delle votazioni; al terzo posto abbiamo l’ex An Giovanni Bozzetti, con il 31%, mentre al secondo Lorenzo Malagola del Pdl con il 25,8%.

Al primo posto abbiamo inaspettatamente il capogruppo della Lega Matteo Salvini che nel 2009 è stato presente solo al 13,4 per cento delle votazioni esprimendo la sua preferenza solo 52 volte su 387; il "vincitore" si giustifica così:

"Ci sono quando serve, per il resto alle ore perse in consiglio a parlare di niente preferisco incontrare i milanesi nei quartieri".

In Regione i più assenteisti sono stati: Alberto Storti (Comunisti Italiani) con 59 assenze, segue Domenico Pisani (Gruppo consiliare Misto) a 52, Gianpietro Borghini a 48 e il governatore Roberto Formigoni a 43.

Per dovere di cronaca menzioniamo anche i politici sempre presenti in Consiglio.

In Comune Manfredi Palmeri non ha perso una seduta dall'inizio del suo mandato, nel 2006, seguito nel suo insolito primato da Salvatore Pasquale (Udc) col 99,2 per cento e da Gianfranco Baldassarre (Pdl) con il 93,8.

In Regione sono quattro i consiglieri che non hanno saltato una seduta del Consiglio: Giuseppe Benigni (Pd), Giulio De Capitani (Lega Nord), Arturo Squassina (Sinistra Democratica) e Paolo Valentini Puccitelli (Pdl).

Manfredi Palmeri – come riporta il Giornale – ha dichiarato che non ci sono gare in corso ma che la pubblicazione delle presenze in Consiglio è un atto dovuto per i cittadini che "vogliono vedere da vicino le proprie istituzioni".

Parole sante, soprattutto a due mesi dalle Regionali

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