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L'opposizione dice no al maxitunnel Linate-Expo e il Pgt rischia di naufragare

Il Piano di Governo del Territorio non decolla ma rimane arenato fra i malumori che puntualmente si ingenerano quando opposizione e maggioranza siedono attorno allo stesso tavolo e poco importa se si discute di argomenti di fondamentale importanza per il futuro della città.

I tempi stringono per il Pgt che rischia così di slittare all’anno prossimo e quindi alla nuova giunta.

I tempi stringono anche per il maxitunnel Linate-Expo che correrà per 14,6 chilometri, a quaranta metri di profondità, collegando l’aeroporto di Linate con l’Expo a Rho-Pero, il cui progetto è stato consegnato al Comune a metà dicembre. 

Si tratta di un progetto grandioso i cui lavori dovrebbero iniziare nel 2011. Le imprese promotrici sono la società Condotte – impresa di costruzione in cerca di rilancio – e la Torno che come sottolinea Repubblica è il "pivot attorno cui ruota l’operazione maxitunnel".

Secondo lo studio di fattibilità condotto da Torno e Condotte qualora – come probabile – dovessero mancare i fondi pubblici e ci si dovesse affidare esclusivamente al project financing –  finanziamenti privati -, il tunnel verrebbe a costare un euro a chilometro, per un totale di 13 per percorrerlo tutto.

Un progetto che smuove grandi interessi coinvolgendo cooperative, immobiliaristi e grandi banche e che piace poco al centrosinistra e alle associazioni ambientaliste – Legambiente a, Wwf a Italia Nostra – che etichettano il tunnel come "il ponte di Messina in versione meneghina".

E c'è chi dalla maggioranza si dice pronto a far affossare il Pgt se l'operazione tunnel dovesse fallire, come il consigliere del Pdl Alberto Garocchio che minaccia:

"Se si dovesse arrivare all’eliminazione del tunnel voterò contro il Pgt".

Palazzo Marino ha tempo fino a marzo per decidere le sorti di tunnel e Pgt e intanto l'Expo si avvicina…

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