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Rom, il prefetto Lombardi promette: "mai più campi abusivi a Milano"

Prende posizione anche il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi sulla vicenda dei rom sgomberati dal campo di via Rubattino"È ora che lo si capisca: in città di campi nomadi abusivi non ce ne saranno più". Dopo le polemiche degli scorsi giorni, e il "blitz" di un centinaio di sfollati alla chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, oggi è arrivato il piano della prefettura: «eliminare gli inse­diamenti irregolari e poi, in un secondo momento, supera­re la logica stesso di insedia­mento permanente».

Le parole di Lombardi entrano nel solco di quelle pronunciate dal sindaco Letizia Moratti settimana scorsa. La Moratti annunciava di voler ridurre a non più di mille unità il numero dei rom presenti stabilmente a Milano. Una linea dura,senza ulteriori concessioni, ribadita dal vice sindaco Riccardo De Corato: "gli sgom­beri andranno avanti fino ad az­zerare tutte le baraccopoli della città. La decisione di dare assi­stenza nelle strutture comunali e convenzionate alle madri con i loro bambini è un 'di piu' ga­rantito dall'am­ministrazione. Che dal punto di vi­sta dei principi vigen­ti nella Ue dovrebbe in­vece proporre al prefetto il decreto di allontanamento di tutti gli abusivi oltre a una de­nuncia per invasione di terre­no"

Interpellata sul tema, l'assessore alle Politiche Sociali Mariolina Moioli fa sapere di non sentirsi in colpa per l'azione ai danni dei rom di via Rubattino, anzi, va all'attacco di  "quelli che chiacchierano quando c'e' l'evento", per poi aggiungere: "non mi impressionano affatto, certo sono pronta ad accogliere consigli e aiuto da quelli che si danno da fare, che lavorano e che sono dentro ai problemi". Polemico con l'opposizione anche il capogruppo leghista in Consiglio Regionale Davide Boni: "dinanzi a queste situazioni, resta comunque incomprensibile l'atteggiamento di qualche collega di sinistra che, invece di aiutare le istituzioni a fare rispettare le norme, insegnando ai nomadi la cultura della legalita, perde il proprio tempo a fomentare rivolte ed occupazioni clamorose''. Moioli e Boni rispondono dunque così al consigliere comunale del Pd Andrea Fanzago, che poco prima si chiedeva: "quanto spendiamo tra sgomberi e accoglienze im­provvisate? Siamo sicuri che per le tasche dei milanesi sia co­sì conveniente la tolleranza ze­ro della giunta?».

Ma questa è polemica politica, sterile e fine a sé stessa. Al momento, secondo quanto riferisce la Moioli, soltanto 6 delle 61 famiglie sgomberate hanno trovato accoglienza nelle strutture messe a disposizione dal Comune. Il Comune stesso, sin da subito, aveva fatto sapere che in comunità ci sarebbe stato spazio solo per le donne con figli sotto i sette anni. I bambini più grandi sarebbero stati divisi dalle mamme e portati in altri alloggi, e davanti alla prefettura Antonello Patta (Prc) già venerdì sera faceva notare come ci fossero per strada "decine e decine di famiglie, mamme con neonati, anche di 15 giorni, in braccio che vengono allattati in strada. La soluzione immediata c'e': e' l'apertura dell'area polifunzionale della Protezione Civile comunale di via Barzaghi, almeno per un ricovero immediato. Una risposta d'urgenza a questa situazione drammatica di vera e propria emergenza umanitaria''

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