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Il Comune ha i conti in rosso e rimanda a febbraio l'approvazione del bilancio per il 2010

80 milioni di euro rappresentano il mancato dividendo della controllata A2A, 36 milioni in meno sono la conseguenza all'abolizione dell'Ici, 18 milioni è il costo del fallimento della municipalizzata Zincar Srl, mentre è ancora difficilmente quantificabile il danno economico causato dal crack dei derivati. Il Corriere stima che nelle casse comunali ci sia un buco da 160 milioni di euro, ma l'emorragia potrebbe non fermarsi qui. Nel frattempo, mentre Palazzo Marino si fa i conti in tasca, rimanda l'approvazione del bilancio per l'anno venturo, a febbraio. Fino a quella scadenza Milano resterà in "esercizio provvisorio", ovvero, previsioni di spesa su base mensile. (fonte immagine)

Delle difficoltà economiche del Comune ce ne siamo occupati a più riprese trattando delle grandi opere in rampa di lancio per Expo 2015, tuttavia l'apprensione dell'assessore al bilancio Giacomo Beretta testimonia di una situazione forse anche più grave del previsto: "Non abbiamo certezze sui trasferimenti, nè sul fatto che Roma ci concederà di po­ter sforare il patto di stabilità per le opere di Expo. Questa concessio­ne era stata fatta a Torino, per le opere delle Olimpiadi e a Ro­ma per realizzare la metropoli­tana ". Anche gli assessorati dovranno tirare la cinghia e ridimensionare i loro progetti, in nome del pareggio di bilancio. Confermati dallo stesso Beretta i fondi per le nuove linee metropolitane MM4 e MM5: "per la M4 e la M5, nel bilancio del Comune sono previsti adeguati stanziamenti in entrata: ora che il CIPE ha deliberato i finanziamenti, il Comune attiverà al più presto la forma più idonea e conveniente per dare il via ai lavori, siano essi mezzi propri o debito"

La crisi finanziaria ha evidentemente fatto la sua parte, come fa notare Il Giornale, ma Milano non è la sola città ad aver pagato a caro prezzo l'effetto combinato dell'abolizione dell'imposta comunale sugli immobili, e del Patto di Stabilità. Torino, Reggio Calabria, Roma, Catania, ma anche Foggia e Palermo, vedono sommarsi ai danni derivanti dalla cattiva amministrazione delle risorse, anche i vincoli posti dal governo, con il risultato che quest'anno sono saltati complessivamente 536 milioni di euro.

Per l'opposizione in consiglio comunale oltre ai guai sopra citati, sarebbero mancati "gli interventi di razionalizzazione degli assessorati e quelli di contenimento delle consulenze, e adesso toccherà a famiglie e piccole imprese pagare il prezzo più alto". Il Partito Democratico punta il dito contro la "cancellazione del Fondo Anticrisi riguardante le risorse ICI, responsabile dell'indebitanmento dei soggetti più deboli".

La Regione interviene con 40 milioni di euro per gli investimenti delle 12 Province, dei 1.546 Comuni e delle 30 Comunità Montane. Non granché, ma sicuramente un primo passo verso l'attuazione del Patto di Stabilità Territoriale. "La Lombardia sa esserne responsabile in proprio – ha commentato il governatore Roberto FormigoniLa nostra richiesta è che il Patto di stabilità nazionale fissi i vincoli non per ogni singolo ente, ma per un territorio, lasciando autonomia e dunque flessibilità nell' applicazione"

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