Il settimanale L'Espresso è stato querelato dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in relazione "agli articoli e alle foto gravemente lesivi della verità, in particolare l'articolo 'Affari troppo Grossi' nei quali l'immagine del presidente stesso viene indebitamente accostata a vicende alle quali è totalmente estraneo".
Giuseppe Grossi è l'imprenditore arrestato qualche settimana fa nell'ambito dell'inchiesta sulla bonifica di Santa Giulia, accusato di appropriazione indebita e frode fiscale. L'indagine era partita dopo la richiesta di assistenza da parte dell'autorità giudiziaria tedesca che aveva indagato sei persone in relazione a operazioni di smaltimento di rifiuti speciali provenienti, in particolare, dall'ex area industriale Montecity-Rogoredo. Nel polverone è finita anche l'area Sisas di Pioltello.
Il Giornale oggi spiega che ci sarebbero state "complicità e omissioni all'interno del tribunale di Milano nel consentire a Giuseppe Grossi, il re delle bonifiche ambientali, di preparare il suo colpo migliore: la messa in sicurezza della Sisas di Pioltello, la vecchia fabbrica chimica che ha inquinato in modo terribile il sottosuolo del territorio a est di Milano".
Grossi infatti avrebbe "gonfiato a dismisura il costo della bonifica Sisas, ottenendone in cambio grandi vantaggi".
Sempre secondo Il Giornale all'interno del tribunale di Milano sarebbe stata "spianata la strada all'operazione di Pioltello". Questo perchè la Sisas, la vecchia azienda proprietaria dell'area, era fallita. Il commercialista milanese Vittorio Ottolenghi firma la convenzione che "permette a Giuseppe Grossi di mettere le mani sul terreno di Pioltello" per bonificarlo, e in cambio la Sisas gli avrebbe ceduto una parte dei terreni.
Ci sono dubbi però sul costo della bonifica e sul valore dei terreni:
"una perizia quantifica in 120 milioni di euro il costo della bonifica: a firmarla è curiosamente Claudio Tedesi, lo specialista che è già a libro paga di Grossi per la bonifica di Santa Giulia. Un'altra perizia stabilisce che i terreni destinati a Grossi valgono 19 milioni. Peccato che entrambe le perizie siano sballate. Bonificare Pioltello costa molto meno. E i terreni valgono molto di più".
La convenzione viene ugualmente firmata. Arriva in seguito una società creditrice della Sisas (il gruppo Air Liquide) che scopre che bonificare Pioltello costerebbe meno della metà dei 120 milioni pretesi e ottenuti da Grossi. I terreni che Grossi ottiene in cambio valgano molto di più: non 19 milioni ma 40.
Tenendo conto delle varianti urbanistiche già pronte varrebbero anche 94 milioni.
Il Giornale aggiunge che Air Liquid si è rivolta al tribunale "chiedendo che il curatore Ottolenghi venga sollevato dall'incarico".