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Berlusconi-Arcore: accuse per l'allargamento della villa

Le nuove accuse di favoritismo a Berlusconi: ad Arcore la villa verrà ampliata ulteriormente. Le modifiche sono già state approvate.

Arcore è un paesino della Brianza che è salito agli onori della cronaca, più che per i suoi prodotti tipici, per il suo illustre concittadino, Silvio Berlusconi. E per la sua villa, la celebre Villa San Martino.

Villa che, già chiacchierata in passato per le vicende relative alla sua acquisizione (la residenza era di proprietà dei conti Casati-Stampa e fu acquistata grazie all’intermediazione di Cesare Previti per un valore irrisorio) sta quasi per diventare un Comune a sè.

Si scherza, ma il Presidente del Consiglio, tramite la società Idra (che si occupa di gestire le sue residenze private) ha presentato un piano di ampliamento per riunire “sotto lo stesso tetto” (migliaia di metri quadrati di tetto) tutti i suoi figli.

Il progetto prevede secondo quanto riporta il Corriere:

1.riqualificazione di alcuni degli ex edifici rurali, dove verranno realizzati una pinacoteca, la sede della fondazione intitolata al padre di Silvio Berlusconi e un museo sulla storia della Mondadori

2.sarà realizzato un edificio a pianta quadrata con cortile interno che, per un totale di circa 3 mila metri quadrati, dovrebbe ospitare le nuove residenze per Barbara, Eleonora e Luigi.

A Villa San Martino abita già l'altro figlio, Piersilvio, per cui non si può escludere che si trovi un posto anche per Marina. Una bella famigliola riunita insomma.

Le modifiche alla "casetta" sono state approvate dal consiglio comunale (che ora è del Pdl). Ovviamente il Pd si è infervorato, parlando di favoritismi nei confronti del leader di Forza Italia.

Sotto accusa "i tempi rapidi con cui è arrivata la concessione e la decisione di accettare un cambiamento in corsa rispetto ad un primo progetto ipotizzato ai tempi della giunta di centrosinistra".

Il caso è anche arrivato in Parlamento, con un'interrogazione presentata dal senatore del Pd (ed ex presidente nazionale di Legambiente), Roberto Della Seta in cui si chiede di verificare sui "principi costituzionali della trasparenza, dell'imparzialità e della legittimità nell'azione della pubblica amministrazione".

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