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Smart working, a Milano 8 aziende su 10 lavorano ancora da remoto

Il 22% dei dipendenti lavora a distanza. Il modello smart working viene utilizzato maggiormente tra le imprese dei servizi e meno nell'industria'

Quanti lavorano ancora in smart working? A Milano resistono 8 aziende su 10

Secondo Assolombarda, nel primo trimestre 2022, oltre otto aziende su dieci hanno almeno una persona in smart working: il 22% del totale dei dipendenti.

Smart working Milano: il bilanciamento vita-lavoro è un valore centrale

Il modello viene utilizzato maggiormente tra le imprese dei servizi (91%) e meno nell’industria (79%). Nel capoluogo il lavoro da remoto registra il 90%, mentre nell’hinterland la percentuale si riduce al 78%. Diego Andreis, vicepresidente Assolombarda con delega a Politiche del lavoro, Sicurezza e Welfare, afferma: Lo smart working è entrato a far parte della cultura aziendale diffusa. Perché il bilanciamento vita-lavoro è da sempre uno dei valori al centro delle nostre pratiche quotidiane”.

Smart working Milano: i dati pre-Covid

Nel 2019 solo 3 imprese su 10 sfruttavano il lavoro agile e la percentuale di lavoratori in smart working registrava il 15%. Attualmente, il 63% delle imprese milanesi ricorre a forme flessibili e digitali “in maniera strutturale“. Inoltre, si ricorda che lo smart working d’emergenza è stato prorogato fino al 31 agosto 2022.

Smart working Milano: strategie e formazione

Nelle aziende che hanno introdotto strutturalmente il lavoro da remoto, la compatibilità delle mansioni è quasi sempre la condizione di accesso prioritaria allo smart working (96%), seguita dall’adeguatezza della connessione (62% delle aziende). Meno rilevante è l’appartenenza ad aree aziendali predeterminate (42%), segno di una crescente consapevolezza che la possibilità di lavoro da remoto è legata al lavoro specifico più che alla collocazione funzionale. Infine, 1 azienda su 4 vincola la possibilità di smart working alla frequenza di un corso di formazione mirato.

Tra gli investimenti fisici, l’81% delle imprese segnala la necessità di pc portatili, mentre gli investimenti sullo smartphone aziendale sono circoscritti al 38% delle aziende. In quattro aziende su 10 gli investimenti fisici sono focalizzati su strumenti di protezione: l’attenzione alla sicurezza informatica è considerevole.

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