Più di 200 concerti nella sesta edizione di JazzMi che si è conclusa.
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La sesta edizione 2021 di JazzMi chiude in bellezza: circa trentamila spettatori tornano al festival della musica live.
JazzMi 2021: i numeri
In soli undici giorni sono stati coinvolti ben sessanta luoghi differenti. Quattrocento artisti hanno dato vita a duecentodieci eventi, di cui ottanta gratuiti. Tra le esibizioni sold out quelle di Vinicio Capossela, Camille Bertault, José James, Fabrizio Bosso e Moses Boyd.
JazzMi 2021: i luoghi
Il festival ha riportato la musica dal vivo al Teatro Triennale, al Blue Note, alla Casa degli Artisti e al Volvo Studio. Interessate anche la Loggia dei Mercanti e Villa Necchi Campiglio, oltre ai palcoscenici periferici come Nuovo Armenia (Dergano), PuntoZero Teatro (Bisceglie), Off Campus (San Siro), Casa Jannacci (Ortles) e Miorò (Chiesa Rossa). JazzMi Around, invece, ha coinvolto i palchi di San Donato Milanese, Trezzano sul Naviglio, Buccinasco e Carugate. Memorabile il ‘dopo festival’ a Cascina Nascosta.
La rassegna JazzMi Future al Teatro Filodrammatici ha accolto per tre giorni numerose jazz band di giovani, tra cui Bo!led, Costanza Elegiani, Ferdinando Romano, Fool Arcana, Francesco Zampini, Simone Alessandrini, Sophia Tomelleri, Studio Murena e Ze in the Clouds.
Alcuni locali e club di Milano come Santeria Paladini, Santeria Toscana, Biciclette, Gud Bocconi, Arci Grossoni, Arci Bellezza, La Ribalta, LuBar, Osteria Milano, Colibrì, Zona K, Teatro Fontana e Fonderia Napoleonica Eugenia, grazie a JazzMi, hanno potuto riaprire dopo le chiusure forzate dovute alla pandemia Covid, celebrando il ritorno alla live music.
JazzMi 2021: le parole del direttore artistico
Luciano Linzi, direttore artistico del festival, dichiara: “JazzMi 2021 ha rimesso in circolo l’energia positiva del Jazz dal vivo“. E aggiunge: “Il popolo di JazzMi ha deciso di riappropriarsi della vita culturale attiva, ricominciando a condividere insieme concerti, eventi, approfondimenti, mostre, proiezioni. Premiando con partecipazione ed entusiasmo le proposte degli artisti più giovani, non solo quelle degli artisti più affermati. Un confortante segno di graduale ripresa”.
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