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Lonely Planet, due guide sui quartieri di Milano: Isola e Porta Romana

I due quartieri scelti dalla popolare guida Lonely Planet sono Isola e Porta Romana.

Milano

Lonely Planet propone la nuova collana “Vita di quartiere” scegliendo due zone di Milano per le sue due nuove guide.

Lonely Planet: l’obiettivo

Lonely Planet Italia ha dichiarato “Vita di quartiere racconta un nuovo modo di vivere la città, un percorso alla scoperta della ritrovata vitalità dei quartieri, promuovendo la frequentazione delle vie sotto casa non solo e non tanto da parte dei turisti, ma soprattutto degli abitanti, tornando a creare legami forti e apprezzando nuovi spazi e tempi guadagnati”.

Le guide, progettate con la collaborazione di Palazzo Marino e American Express, hanno un obiettivo ben preciso “Il rilancio delle comunità locali e la valorizzazione dei quartieri italiani, che nell’ultimo anno abbiamo avuto l’occasione di riscoprire, frequentando i negozi sotto casa e i luoghi all’aperto: un’esperienza che ha aperto nuove prospettive sulla città, su come dev’essere pensata, progettata e soprattutto vissuta”.

Lonely Planet: le parole del sindaco Sala

Giuseppe Sala, sindaco di Milano, ha affermato trionfante “Queste due nuove guide che raccontano la vita di quartieri della città, partendo da Isola e Porta Romana avranno certamente un grande successo. In questo ultimo anno, a causa della pandemia, abbiamo sperimentato quella città in 15 minuti di cui abbiamo spesso parlato, dove si cercano negozi, servizi e spazi di socialità sotto casa e si scopre una nuova dimensione policentrica della città. Milano sta vivendo il passaggio verso questo nuovo stile di vita proprio grazie ai suoi quartieri che hanno mantenuto una forte identità anche nel cambiamento. Porta Romana e Isola, scelti per le prime due guide, rappresentano bene questo momento. Sono certamente un buon inizio per presentare e far riscoprire la città alla comunità e ai turisti che stanno lentamente tornado a visitarla”.

Lonely Planet: l’editore

Leonardo Donato -ingegnere, nonchè editore di Lonely Planet Magazine– dichiara “Abbiamo accolto con piacere la proposta di American express perché ci ha permesso di ‘tornare sulla strada’ per fare quello che Lonely Planet sa fare meglio: fotografare e raccontare la realtà dei luoghi e delle persone che li vivono. I mutamenti dovuti alla pandemia sono già evidenti e le guide servono a descriverli. Pensavamo di dover raccontare uno scenario ancora fortemente condizionato e sfiduciato e, invece, abbiamo trovato grande fermento. Come dopo un grande incendio, la natura torna a germogliare“.

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