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Carnevale Ambrosiano: la storia e le maschere

Il Carnevale a Milano si festeggia con il rito Ambrosiano: tutto ciò che c'è da sapere sulla storia e le maschere tradizionali.

carnevale ambrosiano

Il Carnevale Ambrosiano di Milano è ormai alle porte. Le sue origini sono differenti rispetto al tradizionale Carnevale che si festeggia nel resto d’Italia. Per questo motivo, il Carnevale Ambrosiano è anche una delle feste più affascinanti di questo periodo. La differenza sostanziale è rappresentata dalla data in cui ricade il rito ambrosiano rispetto a quello romano. Di seguito una guida completa al Carnevale Ambrosiano, con un approfondimento sulla storia e le sue maschere.

Carnevale Ambrosiano: la storia

Il Carnevale Ambrosiano si festeggia in ritardo rispetto al tradizionale Carnevale per colpa di Sant’Ambrogio, il santo protettore del Comune di Milano. Poiché assente dalla sua diocesi a causa di un pellegrinaggio, Ambrogio chiese ai cittadini di posticipare l’inizio della Quaresima alla domenica successiva al Mercoledì delle Ceneri. Da qui il ritardo di quattro giorni rispetto al rito romano. A distanza di secoli, Milano ha conservato il proprio rito ambrosiano, nonostante le forti pressioni ricevute per uniformarsi alla liturgia tradizionale cattolica.

Esistono comunque altre versioni sulle origini del Carnevale Ambrosiano, con protagonista ancora una volta Sant’Ambrogio. Alcune fonti indicano che il vescovo fosse fuori città, in missione presso la corte imperiale o la curia romana. Vista la sua prolungata assenza, Sant’Ambrogio concesse alla sua popolazione di estendere i festeggiamenti del Carnevale fino al suo ritorno, vale a dire fino al sabato successivo al Mercoledì delle Ceneri.

Quando si festeggia il Carnevale Ambrosiano

Il rito Ambrosiano si festeggia quattro giorni più tardi rispetto al Carnevale tradizionale di rito romano. Nel resto d’Italia l’ultimo giorno di Carnevale è Martedì Grasso, (il Mercoledì delle Ceneri ha inizio la Quaresima). I cittadini di Milano che appartengono alla diocesi di Sant’Ambrogio festeggiano l’ultimo giorno di Carnevale nella giornata di sabato (Sabato Grasso), ponendo quindi l’inizio della Quaresima alla domenica successiva il Mercoledì delle Ceneri, esattamente quattro giorni dopo rispetto al calendario che segue il rito romano.


Nel 2020 i festeggiamenti avranno inizio martedì 25 febbraio in occasione di Martedì Grasso e proseguiranno per tutta la settimana fino al giorno conclusivo fissato per sabato 29 febbraio (Sabato Grasso). Sempre rispettando il rito ambrosiano, l’inizio della Quaresima per i cittadini di Milano quest’anno inizierà domenica 1° marzo anziché il giorno del Mercoledì delle Ceneri (26 febbraio) come vuole il rito romano.

Le maschere del Carnevale Ambrosiano

Le due maschere più importanti e famose del Carnevale Ambrosiano sono Meneghino e Cecca, rispettivamente marito e moglie. Il primo è un umile servitore, rozzo, il quale ha un’innata capacità nel deridere i potenti. Cecca è sincera e schietta. Insieme costituiscono la tipica coppia milanese: da una parte umile, ma dall’altra dotata di un forte spirito imprenditoriale. I coniugi Meneghino e Cecca sono soliti sfilare durante il Corteo Storico del Carnevale Ambrosiano.

Il Grande Corteo Storico

L’appuntamento più importante del Carnevale Ambrosiano è atteso per la giornata di Sabato Grasso, quando si svolge il Grande Corteo Storico. Si arriva alla sera in Piazza Duomo, mentre la partenza è prevista al primo pomeriggio da Via Palestro, per poi attraversare Piazza San Babila e Corso Vittorio Emanuele. In Piazza Duomo viene allestito ogni anno un grande evento con cui tutta la città di Milano saluta la fine del Carnevale.

I dolci

Oltre che per il suo ritardo di quattro giorni rispetto al tradizionale rito romano, il Carnevale Ambrosiano di Milano è noto in tutta Italia per i suoi dolci. Quello più famoso in assoluto è il Farsòe, meglio conosciuto come tortello milanese, preparato con uova, zucchero, cioccolato, crema, cubetti di mela, farina e burro. In altre località italiane i farsòe vengono chiamati bignè di Sant’Antonio. Se sono farciti con cubetti di mela sono conosciuti con il nome di laciàditt.

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