Era inevitabile. Le affermazioni della scorsa settimana di Matteo Salvini della Lega Nord che, come provocazione, proponeva carrozze separate sui mezzi pubblici per i milanesi e le donne, ha provocato un bel "rebelot" tra le condanne unanimi dei partiti opposti, di maggioranza, ma anche quelle del suo (Calderoli).
Ci sono anche moltissimi apprezzamenti che si possono leggere sulla sua pagina di Facebook. Il problema della sicurezza sui mezzi pubblici insomma è molto sentito. Molte ragazze lamentano la paura a prendere i mezzi dopo una certa ora piuttosto che l'essere costrette a "estremi rimedi" (come abiti comodi e scarpe basse, se non i corsi di auto difesa) anti-aggressione.
Dopo le critiche e le discussioni arrivano le risposte creative della città. Via Facebook e non.
Ecco ad esempio alcune immagini di mezzi pubblici con "posti riservati ai razzisti" (foto tratte da questo gruppo di Facebook)
Mentre qui invece numerosi cittadini hanno deciso di costituirsi in associazioni per la difesa delle proprie particolarità come riporta il blog Design&Style. Così per esempio le associazioni "Milano ai milanesi" e "Lambrate ai Lambratesi".
Spuntano come funghi, negli spazi pubblici di Milano, cartelli che limitano gli spostamenti delle persone reclamando sacrosanti privilegi per residenti, per donne bionde, per gli abitanti del centro, perfino per cani nati a Milano.
Il fenomeno è inarrestabile, l'ultimo cartello avvistato reca l'ambigua scritta "posto riservato a me stesso". Non sono più solo gli stranieri a rimanere esclusi, saranno presto tutti i milanesi a trovarsi abbandonati a se stessi.