Il Comitato Famiglie Sospese di Milano si appella al Presidente Mattarella per segnalare la grave crisi abitativa che sta affrontando.

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Recentemente, il Comitato Famiglie Sospese di Milano ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per mettere in luce la difficile condizione di oltre 4.500 nuclei familiari che si trovano in una situazione di stallo a causa di un blocco urbanistico che ha colpito la città. In un contesto in cui le incertezze abitative aumentano, le famiglie chiedono di non essere più considerate invisibili.
Il contesto della crisi abitativa a Milano
Milano, nota per la sua vivacità economica e culturale, affronta una grave crisi abitativa. Le famiglie sono intrappolate in una rete di mutui e cantieri sequestrati, senza poter godere dei propri investimenti e senza certezze per il futuro. La lettera al Presidente Mattarella sottolinea che la legalità, pur essendo fondamentale, non dovrebbe trasformarsi in una penalizzazione per gli innocenti.
Le conseguenze delle inchieste urbanistiche
Le indagini condotte dalla procura di Milano hanno portato a un blocco di numerosi progetti edilizi, lasciando le famiglie in una situazione precaria. Molti di loro, come affermano nella lettera, hanno regolarmente acquistato case, firmando contratti e accendendo mutui, ma ora non possono viverci. Questo paradosso ha creato una categoria di vittime collaterali delle inchieste, spingendo le famiglie a chiedere una soluzione immediata.
Un appello al Presidente della Repubblica
Nel loro messaggio, le famiglie chiedono a Mattarella di intervenire per restituire dignità e serenità a chi ha investito i propri risparmi in case che ora non possono abitare. Il portavoce del comitato, Filippo Maria Borsellino, ha affermato che è fondamentale che le istituzioni ascoltino le loro richieste e trovino soluzioni normative che possano garantire il diritto all’abitazione.
La necessità di un intervento normativo
Le famiglie sottolineano che è essenziale trovare una soluzione normativa per superare la paralisi attuale. Senza un intervento, il rischio è di vedere crescere il numero di edifici e famiglie coinvolte in situazioni simili. Gli esperti stimano che oltre 1.100 edifici a Milano potrebbero essere oggetto di indagini, coinvolgendo un numero considerevole di persone.
Il futuro dell’abitazione a Milano
La crisi abitativa non è un problema esclusivo di Milano, ma si estende a tutto il Paese, dove affitti elevati e scarsa disponibilità di alloggi popolari creano un quadro allarmante. Ogni anno, a Milano, si registrano circa 16.000 richieste per case popolari, ma solo una piccola percentuale ottiene un’assegnazione. Questa situazione evidenzia come il diritto all’abitazione sia sempre più negato a molte famiglie, in particolare a quelle con redditi più bassi.
Le prospettive di cambiamento
In un contesto in cui le politiche abitative appaiono inadeguate, il Governo ha ridotto i fondi per l’edilizia sociale. Questa decisione ha contribuito a un aumento delle difficoltà per molte famiglie. Senza un rinnovato impegno da parte delle istituzioni e un’attenzione maggiore alle necessità abitative, si corre il rischio di assistere a un ulteriore incremento delle disuguaglianze e dell’esclusione sociale. La lettera al Presidente rappresenta un grido d’allerta, un appello a non rimanere indifferenti di fronte a una situazione che richiede attenzione e intervento.





