La Caritas di Milano lancia un allerta urgente sugli sgomberi attualmente in corso e il loro devastante impatto sulle famiglie in difficoltà.

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Il 17 dicembre, il quartiere di Baggio a Milano ha visto un’operazione massiccia delle forze dell’ordine, culminata nello sgombero di 14 occupazioni abusive di appartamenti Aler. Oltre alla rimozione di veicoli non assicurati, gli agenti hanno staccato numerosi allacciamenti elettrici e del gas, generando una serie di disagi che hanno colpito non solo gli occupanti abusivi, ma anche le famiglie regolarmente residenti.
Caritas Ambrosiana ha espresso forte preoccupazione per le conseguenze di queste operazioni, sottolineando che le azioni intraprese non hanno tenuto conto delle persone vulnerabili che vivono in queste aree. Questo intervento si inserisce in un contesto di sgomberi che ha riguardato anche altre zone della città, come Giambellino-Lorenteggio e San Siro, dove il disagio sociale è palpabile.
Il contesto degli sgomberi a Milano
Secondo il direttore di Caritas Ambrosiana, Paolo Selmi, è fondamentale affermare la legalità e combattere l’abusivismo, ma non a costo della sicurezza delle persone più fragili. Le operazioni, pur necessarie in alcuni casi, devono essere accompagnate da un piano di intervento sociale che prenda in considerazione le esigenze delle comunità vulnerabili.
Un approccio da rivedere
Selmi ha sottolineato come le modalità attuate negli ultimi mesi non siano adeguate a un contesto di disagio sociale. Le operazioni di sgombero possono portare a risultati immediati in termini di sicurezza, ma sono inefficaci nel lungo termine se non supportate da iniziative di prevenzione, mediazione culturale e presenza costante di servizi sociali nella zona.
In particolare, dopo l’intervento a Baggio, sono emerse testimonianze preoccupanti riguardo alla situazione di alcune famiglie con minori e persone con disabilità, rimaste senza luce e gas. Queste famiglie hanno ricevuto assistenza temporanea dalla comunità locale, che ha fornito stufette e torce ricaricabili, ma la situazione rimane critica.
Le conseguenze per le famiglie vulnerabili
Le operazioni di sgombero hanno avuto un impatto diretto sulla vita quotidiana degli abitanti. Alcuni residenti hanno riferito di aver firmato documenti in un clima di confusione, senza comprendere appieno le implicazioni legali, e sono stati messi in difficoltà con la richiesta di lasciare gli alloggi a partire dal 23 dicembre.
Richiesta di dialogo con le autorità
Caritas ha quindi chiesto un incontro urgente con il Prefetto e le amministrazioni pubbliche per discutere delle problematiche abitative e delle necessità delle famiglie in difficoltà. Si auspica che si apra un tavolo di lavoro con le istituzioni, i servizi sociali e le associazioni locali, al fine di trovare soluzioni concrete per l’emergenza abitativa.
La Caritas Ambrosiana non si oppone ai principi di legalità e sicurezza, ma richiede un approccio più umano e rispettoso dei diritti fondamentali delle persone, soprattutto in un periodo dell’anno in cui le temperature scendono e aumenta la vulnerabilità di coloro che vivono in situazioni precarie. La vera sfida, secondo l’organizzazione, è quella di affrontare le cause profonde dell’abusivismo e del disagio sociale, piuttosto che limitarsi a interventi punitivi che non risolvono il problema.





