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Polizia Locale di Cesano Boscone: Smantellata Officina Non Autorizzata

La Polizia Locale di Cesano Boscone individua un'officina meccanica irregolare, sequestrando attrezzature di alto valore.

Un’operazione della polizia locale ha portato alla luce un’officina meccanica non registrata a Cesano Boscone. Situata in via Tiepolo, l’attività era completamente sconosciuta al fisco e priva di ogni autorizzazione necessaria per operare. La scoperta è avvenuta al termine di un’indagine meticolosa, che ha incluso appostamenti e controlli sul campo.

Un’attività clandestina nascosta

La polizia ha identificato un capannone che, esternamente, sembrava una normale rivendita di ricambi auto. Tuttavia, la presenza di numerosi veicoli parcheggiati, spesso in stato di abbandono e parzialmente smontati, ha suscitato sospetti tra gli agenti. Queste anomalie hanno spinto a un approfondimento che ha rivelato la vera natura dell’attività.

La scoperta dell’officina abusiva

All’interno del capannone, gli agenti hanno trovato un’officina meccanica operativa, priva di autorizzazioni e iscrizioni regolari. Tra le attrezzature sequestrate figurano un ponte mobile idraulico, utensili professionali e vari materiali utilizzati per la riparazione di veicoli. Il valore delle attrezzature è considerevole, dimostrando l’ampiezza delle operazioni illegali condotte.

Sanzioni e conseguenze legali

Il titolare dell’officina, un uomo residente a Pioltello, è stato sanzionato per aver esercitato l’attività di autoriparazione senza registrazione. Le multe possono variare da un minimo di 5.164 euro a un massimo di 15.493 euro, a seconda della gravità dell’infrazione. Durante il controllo, è emerso che un operaio di origine peruviana lavorava in condizioni irregolari, senza permesso di soggiorno.

Il ruolo delle autorità locali

L’assessora alla sicurezza del territorio, Maria Pulice, ha elogiato il lavoro del comandante Armando Clemente e degli agenti coinvolti nell’operazione. Ha sottolineato l’importanza di una vigilanza costante sul territorio. La scoperta di attività illecite come questa evidenzia la necessità di un monitoraggio attivo e di un ascolto attento delle segnalazioni da parte della comunità.

Proprietà del capannone e responsabilità

Le indagini hanno rivelato che il capannone era di proprietà di un individuo residente a Corsico, il quale lo aveva affittato a una società a responsabilità limitata regolarmente registrata. Tuttavia, il codice ATECO della società era limitato al commercio al dettaglio di ricambi auto, non coprendo le attività abusive scoperte. Finora non è stato possibile dimostrare che il proprietario fosse a conoscenza delle irregolarità, per cui non sono state adottate misure nei suoi confronti.

La Camera di Commercio ha ricevuto tutti i materiali e le attrezzature sequestrate e procederà con la confisca definitiva. Questo rappresenta un passo importante nella lotta contro l’illegalità nel settore della meccanica.

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