Un'indagine condotta dalla Procura di Milano rivela gravi irregolarità presso l'ospedale San Raffaele.

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Recentemente, l’ospedale San Raffaele è stato al centro di un acceso dibattito a causa di gravi disservizi che si sono verificati tra il 5 e il 7 dicembre. L’episodio ha spinto la Procura di Milano ad avviare un’inchiesta per esaminare la legalità del contratto stipulato con una cooperativa esterna per la gestione dell’assistenza infermieristica in tre reparti critici.
Le segnalazioni provenienti dai Nas, dall’Ispettorato del Lavoro e dalla Squadra Mobile hanno messo in evidenza non solo la regolarità del contratto, ma anche la preparazione del personale coinvolto. Questo aspetto è particolarmente rilevante, considerando che il personale inviato si è rivelato inadeguato a fronteggiare le necessità dei pazienti.
Focus sull’inchiesta della Procura
Il caso è ora nelle mani del pubblico ministero Paolo Filippini, che ha iniziato a raccogliere prove e testimonianze. Al momento, non sono stati identificati indagati né reati specifici, ma le preoccupazioni riguardo alla formazione insufficiente degli infermieri sono emerse in modo chiaro. Le testimonianze di infermieri e pazienti indicano che non sono state fornite istruzioni adeguate su procedure fondamentali, come la somministrazione di farmaci e l’uso delle attrezzature.
Testimonianze allarmanti
Le denunce raccolte raccontano situazioni inaccettabili, come quella di un paziente che ha descritto un episodio in cui una dose di tachipirina è stata lasciata incautamente sul suo petto. Anche i medici hanno espresso preoccupazioni, evidenziando la scarsa conoscenza del personale sanitario riguardo a diversi farmaci. Questi fattori hanno sollevato interrogativi sulla sicurezza dei pazienti e sull’affidabilità del sistema sanitario.
Le conseguenze per la direzione dell’ospedale
La crisi ha portato alle dimissioni di Francesco Galli, l’ex amministratore unico dell’ospedale. Durante una riunione straordinaria del consiglio di amministrazione del Gruppo San Donato, è stato nominato Marco Centenari come suo successore. Centenari ha già avviato un dialogo con i sindacati per affrontare il problema dell’alto numero di dimissioni tra gli infermieri, una questione che affligge l’ospedale da tempo.
Incentivi per il personale
Per cercare di arginare il fenomeno delle dimissioni, la direzione del San Raffaele ha proposto di offrire un bonus di 650 euro a coloro che decidono di rimanere in servizio. Questa misura è stata accolta con cautela dai sindacati, che stanno valutando la reale efficacia di tale proposta nel lungo termine.
Il ruolo di Alberto Zangrillo
In seguito a questi eventi, è stato nominato Alberto Zangrillo come Chief Clinical Officer. Zangrillo, noto per la sua lunga carriera all’interno dell’ospedale e per le sue competenze nel settore, ha il compito di ristabilire l’ordine e migliorare la gestione clinica. La sua esperienza sarà fondamentale per affrontare le criticità emerse e per garantire una maggiore qualità nei servizi offerti.
Con oltre 500 pubblicazioni scientifiche e un forte impegno nella ricerca, Zangrillo è considerato una figura di riferimento nel suo campo. La sua nomina rappresenta un passo importante verso il ripristino della fiducia nei servizi sanitari offerti dal San Raffaele.
Strategie di miglioramento dell’assistenza
Il nuovo Chief Clinical Officer dovrà lavorare a stretto contatto con i vertici dell’ospedale per ottimizzare il coordinamento clinico e ristrutturare le aree critiche. L’obiettivo sarà quello di implementare programmi di formazione adeguati per il personale, garantendo che tutte le figure professionali siano pronte a operare in un contesto così delicato.
La situazione all’ospedale San Raffaele richiede misure immediate e concrete per affrontare le irregolarità emerse e per migliorare l’assistenza ai pazienti. L’inchiesta della Procura di Milano rappresenta un’opportunità per rivedere e rafforzare i processi interni, affinché episodi simili non possano ripetersi in futuro.





