Oltre 300 agenti in azione a San Siro per sgomberare alloggi abusivi e ripristinare la legalità.

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Il quartiere di San Siro a Milano è stato al centro di un’importante operazione di sgombero, avvenuta il 22 ottobre, con l’obiettivo di affrontare il degrado e l’illegalità che affliggono l’area. Questo intervento ha visto la partecipazione di oltre 300 membri delle forze dell’ordine, tra cui poliziotti, carabinieri e finanzieri, supportati da unità cinofile. Il risultato è stato il recupero di cinque alloggi occupati abusivamente, un segnale forte e chiaro contro l’illegalità. L’operazione ha avuto luogo principalmente in via Selinunte, piazzale Siena e via Segesta, zone che da tempo necessitano di attenzione.
Il contesto dell’operazione
La situazione di degrado a San Siro non è una novità; da anni, il quartiere è stato trascurato, lasciato a se stesso da un’amministrazione che ha spesso ignorato le problematiche legate alla microcriminalità e all’abusivismo. Alessandro Verri e Francesco Giani, rappresentanti della Lega in Consiglio Comunale, hanno espresso la loro soddisfazione per l’operazione, sottolineando come questa azione dimostri che una collaborazione tra le istituzioni può portare a risultati tangibili. Tuttavia, hanno anche evidenziato la necessità di non fermarsi qui, chiedendo un intervento costante e strutturato da parte del Comune di Milano.
Le responsabilità amministrative
I rappresentanti politici hanno criticato l’amministrazione comunale, accusandola di aver chiuso gli occhi di fronte ai problemi del quartiere. Hanno dichiarato che mentre la Giunta Sala si concentrava su temi di carattere ideologico e internazionale, San Siro diventava un simbolo di abbandono e mancanza di controllo. La richiesta è chiara: il Comune deve smettere di limitarsi a proclami e iniziare a lavorare attivamente per riportare decoro, sicurezza e dignità in un’area che merita attenzione.
Il supporto delle istituzioni
Paolo Franco, assessore regionale alla Casa e Housing sociale, ha lodato l’operazione svolta nel quartiere, evidenziando l’importanza di tali interventi per riaffermare la presenza dello Stato nelle aree più problematiche. Franco ha confermato la disponibilità della Regione a collaborare nella lotta contro le occupazioni abusive, menzionando un piano di deterrenza con un budget di 6 milioni di euro. Questo piano include misure come videocamere di sorveglianza e presidi di sicurezza, volti a proteggere i cittadini onesti e a prevenire situazioni di illegalità.
Un cambiamento necessario
Il messaggio che emerge dall’operazione di sgombero è chiaro: c’è bisogno di un cambiamento radicale. Gli interventi di oggi dovrebbero rappresentare solo l’inizio di un percorso più ampio per ripristinare la legalità e il rispetto delle regole. Verri e Giani hanno affermato che la giornata può rappresentare un punto di svolta per San Siro, ma solo se l’amministrazione comunale si impegnerà concretamente. La vigilanza da parte dei rappresentanti locali sarà fondamentale affinché questi sgomberi non rimangano episodi isolati, ma siano parte di un vero e proprio processo di rinnovamento.
In conclusione, l’operazione di sgombero a San Siro rappresenta un passo significativo nella lotta contro l’illegalità e il degrado. È fondamentale che le istituzioni continuino a lavorare insieme per garantire un futuro migliore per il quartiere e per tutti i suoi residenti. La lotta contro l’abusivismo non può fermarsi qui; è necessaria una strategia a lungo termine che faccia del quartiere un luogo sicuro e dignitoso per vivere.