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Fiaccolata per Pamela Genini: Uniamoci contro la violenza di genere

La comunità si riunisce in un momento emozionante per rendere omaggio alla memoria di Pamela Genini, tragicamente scomparsa a causa di un omicidio.

La sera del 14 ottobre, le strade del quartiere Gorla a Milano si sono animate di una folla silenziosa: oltre duemila persone si sono riunite per partecipare a una fiaccolata in onore di Pamela Genini, una giovane di 29 anni tragicamente uccisa dall’ex compagno. Questo evento ha rappresentato non solo un gesto di cordoglio, ma anche una potente manifestazione contro la violenza di genere.

Con torce e candele in mano, madri, amici, vicini e rappresentanti di associazioni hanno condiviso un momento di riflessione e solidarietà. In testa al corteo, uno striscione recitava: “Per Pamela, per tutte”, evidenziando l’importanza di riconoscere e combattere la violenza che colpisce le donne.

Il ricordo di Pamela e il messaggio di speranza

La manifestazione si è conclusa in via Iglesias, sotto la casa di Pamela. Qui, la madre, Uma Smirnova, visibilmente commossa, ha ricevuto il sostegno del compagno mentre si fermava per rendere omaggio alla figlia. La serata è stata caratterizzata da un lungo applauso e da un silenzio rispettoso, interrotto solo dai messaggi di protesta e di richiesta di giustizia: “Basta tutto questo dolore”.

Le ultime ore di Pamela

Tra i partecipanti era presente una delle amiche più intime di Pamela, la quale ha condiviso un doloroso racconto delle ultime ore di vita della giovane. La sua testimonianza è intrisa di ricordi e speranze: pochi minuti prima della tragedia, Pamela le aveva inviato un messaggio, esprimendo il desiderio di festeggiare il proprio compleanno insieme. La frase “Sono libera” risuona ora con una pesantezza incolmabile, simboleggiando la volontà di emanciparsi da una relazione oppressiva.

La storia di Pamela non è solo una narrazione di paura e violenza, ma anche un messaggio di speranza per tutte le donne che si trovano in situazioni simili. La sua scelta di dire basta e di cercare la libertà rappresenta un esempio di coraggio, sebbene tragicamente interrotto.

Appello alla comunità

La fiaccolata, iniziata alle 17:30 dai giardinetti di via Liscate, ha raggiunto il suo momento culminante intorno alle 19:00. In quell’occasione, i partecipanti hanno lanciato un appello collettivo: “Chi vede, denunci”. Questa richiesta è stata ribadita anche dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha sottolineato l’importanza del coraggio e della responsabilità individuale nella lotta contro la violenza di genere.

Il ruolo della denuncia nella prevenzione

La denuncia rappresenta un passo fondamentale per la prevenzione della violenza. Ogni segnalazione può costituire un potenziale salvataggio. Il sindaco ha invitato tutti a non voltarsi dall’altra parte. La comunità è chiamata a unirsi e a far sentire la propria voce, creando una rete di supporto per chi si trova in difficoltà.

Pamela Genini non è solo una vittima, ma un simbolo di tutte le donne che combattono contro la violenza. La sua storia deve servire da monito e da spinta per attivare cambiamenti significativi nella società. La fiaccolata di Gorla ha rappresentato un passo importante verso questo obiettivo, ma è solo l’inizio di un impegno collettivo.

Ogni partecipante alla fiaccolata ha portato con sé non solo la memoria di Pamela, ma anche una responsabilità: non rimanere in silenzio e diventare testimoni attivi nella lotta contro la violenza di genere. In questo modo, la sua vita e la sua storia possono continuare a ispirare un cambiamento positivo.

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