La sostenibilità è diventata il mantra del nostro tempo, ma chi ci guadagna veramente?

Diciamoci la verità: la sostenibilità è diventata una buzzword utilizzata ovunque, dalle campagne pubblicitarie alle dichiarazioni politiche. Ma chi ci guadagna davvero in questo gioco delle parti?
Secondo uno studio recente, solo il 5% delle aziende che si dichiarano “sostenibili” dimostrano un reale impegno verso pratiche ecologiche. La maggior parte si limita a cambiare etichetta, mantenendo inalterati il proprio modus operandi e i propri profitti. Non è un caso: il mercato della sostenibilità vale oltre 200 miliardi di euro, e le aziende sanno bene come cavalcare l’onda.
La realtà è meno politically correct: le multinazionali stanno sfruttando il concetto di sostenibilità per mascherare pratiche poco etiche. La famosa “economia circolare” è spesso solo un modo per ridurre i costi e aumentare i margini di profitto, non un genuino tentativo di ridurre l’impatto ambientale. Le statistiche parlano chiaro: il riciclaggio di materiali è solo un palliativo, mentre l’industria continua a produrre rifiuti a ritmi allarmanti.
La colpa non è solo delle aziende. Anche i consumatori, fomentati da una narrativa che li fa sentire buoni e responsabili, finiscono per alimentare questo circolo vizioso. Comprare eco-friendly è diventato un modo per sentirsi meglio, mentre in realtà si contribuisce a un sistema che gioca con le parole. So che non è popolare dirlo, ma la coscienza ecologica è spesso solo un’illusione.
In conclusione, il re è nudo, e ve lo dico io: la sostenibilità è un grande affare per pochi, una moda più che una reale necessità. È fondamentale smettere di essere complici di questa narrativa e iniziare a chiedere verità e trasparenza. Solo così si potrà sperare di vedere un cambiamento vero e duraturo.
Invito al pensiero critico: prima di acquistare l’ultimo prodotto “sostenibile”, è necessario chiedersi se si sta davvero contribuendo a un mondo migliore o se si stanno semplicemente riempiendo le tasche di chi sa sfruttare la buona volontà.