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Rodolfo Santovito: continuità e sicurezza a Milano

Rodolfo Santovito, nuovo comandante dei carabinieri di Milano, si presenta e parla di continuità e dialogo con il territorio.

Il nuovo comandante provinciale dei carabinieri di Milano, il generale Rodolfo Santovito, ha esordito con una presentazione che suona più come un mantra di continuità piuttosto che come un annuncio di cambiamento. Ma cosa significa davvero continuare oggi in una Milano sempre più complessa? Diciamoci la verità: le promesse di ascolto e attenzione alle esigenze del territorio sono affascinanti, ma spesso rimangono solo parole.

Il contesto della sicurezza a Milano

La situazione della sicurezza a Milano è un tema caldo, e non stiamo parlando di un semplice dibattito da bar. Negli ultimi anni, le cronache hanno messo in evidenza una crescente preoccupazione tra i cittadini, alimentata da un aumento della criminalità e da episodi di violenza. I dati del Ministero dell’Interno parlano chiaro: le denunce per reati contro il patrimonio, come furti e scippi, sono aumentate del 15% rispetto all’anno precedente. La realtà è che la sicurezza è un tema cruciale, e il nuovo comandante avrà il compito di affrontare una sfida non da poco. Come possiamo sentirci al sicuro in una città che sembra sempre più preda di delinquenti?

Il generale Santovito ha dichiarato di voler proseguire il lavoro del suo predecessore, il generale Solazzo, ma la realtà è meno politically correct: continuare non basta. È necessario innovare, rispondere a una cittadinanza che chiede a gran voce una maggiore presenza delle forze dell’ordine. La sensazione è che le istituzioni stiano cercando di correre ai ripari, ma con quali strumenti? Un semplice cambio di leadership non può risolvere problemi radicati e complessi. Non è forse il momento di riconsiderare strategie e approcci per garantire la sicurezza dei milanesi?

Le promesse e la realtà

Rodolfo Santovito ha parlato di “ascolto sensibile e attento”, un concetto che suona bene in teoria, ma che nella pratica si traduce spesso in burocrazia e inefficienza. La richiesta di una “collaborazione convinta” è un’altra frase ad effetto che, purtroppo, ha già perso di significato nel lessico quotidiano. Con la pressione dei media e delle opinioni pubbliche, il rischio di una risposta superficiale è concreto. Santovito dovrà dimostrare che dietro queste frasi c’è un piano concreto e non solo parole vuote. Ma sarà in grado di farlo?

Inoltre, l’idea che Milano sia una provincia dove “l’impegno delle istituzioni è totalizzante” è un’affermazione che merita di essere messa in discussione. Se fosse davvero così, perché i cittadini si sentono sempre più insicuri? Il gap tra le promesse e la realtà è un abisso che il generale dovrà affrontare. E per farlo, servirà ben più di una semplice continuità. Cosa serve, quindi, per colmare questa distanza tra ciò che si dice e ciò che si fa?

Conclusioni e riflessioni

In conclusione, il compito del nuovo comandante dei carabinieri di Milano va ben oltre le dichiarazioni di intenti. La vera sfida consisterà nel tradurre le parole in azioni concrete e misurabili. Il re è nudo, e ve lo dico io: la sicurezza non si garantisce solo con buone intenzioni, ma con un approccio pragmatico e innovativo. Sarà interessante osservare come Santovito riuscirà a navigare le acque turbolente della sicurezza metropolitana.

Invitiamo tutti a riflettere su questo tema. La sicurezza non è solo un dovere delle istituzioni, ma una responsabilità collettiva. È tempo di chiedere una maggiore responsabilità, non solo ai nostri rappresentanti, ma anche a noi stessi come cittadini. Solo così potremo costruire un ambiente più sicuro per tutti. E tu, cosa sei disposto a fare per contribuire a questo cambiamento?

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