Il sindacato Orsa protesta contro la gestione del servizio da parte di Trenord.
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Un inizio difficile per i pendolari
Il 5 febbraio ha segnato l’inizio di uno sciopero proclamato dal sindacato Orsa, causando gravi disagi per i pendolari e i viaggiatori di Trenord in tutta la Lombardia. Fin dalle prime ore del mattino, i disservizi sono stati evidenti, con un impatto significativo sulla rete ferroviaria di Milano. Nella zona del passante ferroviario, sono stati cancellati decine di treni, con un picco di 32 cancellazioni solo nella stazione di Garibaldi. Anche altre città come Varese, Lecco, Como, Treviglio e Bergamo hanno subito la stessa sorte, con circa duecento corse annullate.
Le ragioni dello sciopero
Nonostante la protesta fosse stata annunciata già a dicembre, i sindacati hanno denunciato la mancanza di un accordo da parte di Trenord per evitarla. I lavoratori lamentano che l’azienda non ha fatto abbastanza per migliorare la qualità del servizio e per tutelare i propri dipendenti. Secondo i sindacalisti, la direzione ha adottato un comportamento unilaterale, violando contratti e accordi già in vigore. “I cittadini, gli utenti del trasporto ferroviario lombardo e i dipendenti di Trenord hanno diritto a un servizio che rispetti gli standard richiesti dalla regione”, ha affermato il sindacato in una nota.
Impatto sui servizi aeroportuali
Lo sciopero non ha colpito solo i treni, ma ha avuto ripercussioni anche sui collegamenti con gli aeroporti. In caso di cancellazioni dei treni aeroportuali, sono stati previsti autobus sostitutivi senza fermate intermedie, collegando Milano Cadorna con Malpensa. Tuttavia, anche i servizi aeroportuali potrebbero subire disagi, poiché un altro sciopero coinvolge il personale delle aziende di handling, generando ulteriori ritardi o cancellazioni nei voli. Trenord ha invitato i viaggiatori a consultare la lista delle corse garantite, prestando particolare attenzione a quelle serali, per evitare problemi durante il rientro.