Un'operazione dei carabinieri ha portato alla luce un vasto giro di droga e armi.
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Un’operazione mirata contro lo spaccio di droga
Negli ultimi anni, il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti ha assunto proporzioni preoccupanti in diverse aree della Lombardia, in particolare tra Vigevano e Milano. Recentemente, i carabinieri hanno portato a termine un’operazione che ha portato all’arresto di quattro individui, tutti di origine marocchina, accusati di essere parte di una rete di spaccio attiva nella zona. Gli arresti sono stati effettuati su ordinanza del giudice per le indagini preliminari di Pavia, a seguito di un’indagine che ha avuto inizio nel 2020.
Le zone di spaccio e i nomi in codice
Le indagini hanno rivelato che i luoghi di incontro per la compravendita di droga erano identificati con nomi in codice, come ‘Colombia’, ‘Cimitero’, ‘Xilopan’ e ‘Casettina della notte’. Questi soprannomi non solo riflettono la creatività degli spacciatori, ma anche la loro capacità di operare in modo furtivo e organizzato. In particolare, il campo agricolo a Landriano, dove sono state trovate scorte di droga interrate, ha rappresentato un punto strategico per rifornire i pusher attivi sia a Pavia che a Milano.
Il sequestro di droga e armi
Durante l’operazione, i carabinieri hanno sequestrato circa 1,5 chili di cocaina e hanno controllato oltre 40 clienti. Inoltre, sono state rinvenute armi bianche, tra cui un machete, utilizzate presumibilmente per intimidire i clienti o per difendersi in caso di aggressioni. Questi elementi evidenziano non solo la gravità della situazione, ma anche il livello di violenza associato al traffico di droga in queste aree. L’operazione ha messo in luce un sistema di spaccio ben organizzato, con una rete di fiancheggiatori attivi in diverse province, tra cui Novara e Irpinia.
Un problema in crescita
Il fenomeno dello spaccio di droga in Lombardia è in continua crescita, con bande sempre più organizzate e pronte a sfruttare ogni opportunità per espandere il loro mercato. Le autorità stanno intensificando gli sforzi per contrastare questo fenomeno, ma la strada è ancora lunga. L’operazione recente è solo uno dei tanti passi necessari per affrontare un problema che affligge non solo le grandi città, ma anche le aree periferiche e rurali.