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Giustizia per Yuri Urizio: condanna per l’assassino e risarcimento alla madre

Un processo che ha scosso Milano: la condanna di Cubaa Bilel e il risarcimento per la madre

Immagine che rappresenta la giustizia per Yuri Urizio
La giustizia è stata finalmente servita per Yuri Urizio.

Il caso di Yuri Urizio: una vita spezzata

Il tragico destino di Yuri Urizio, un giovane cameriere di ventitré anni, ha scosso profondamente la comunità di Como e Milano. La sua vita è stata interrotta in modo brutale il , quando è stato aggredito in Darsena, a Milano, da Cubaa Bilel, un tunisino di 28 anni. La Corte d’Assise ha emesso una condanna di 14 anni di detenzione per l’assassino, riconoscendolo colpevole di un omicidio avvenuto senza apparente motivo. La madre di Yuri, distrutta dal dolore, potrà richiedere un risarcimento di 200mila euro, una somma che rappresenta solo una piccola consolazione per la perdita incolmabile del figlio.

Il processo e le testimonianze

Durante il processo, è emerso che Yuri era stato soccorso e ricoverato al Policlinico di Milano dopo aver subito una violenta aggressione. La pressione a tenaglia inflitta al collo ha causato la sua morte due giorni dopo l’attacco. Nonostante le affermazioni di Bilel, che sosteneva di aver difeso una ragazza da una rapina, le prove raccolte dalle telecamere di sorveglianza e dalle testimonianze non hanno confermato la sua versione. Nessuna donna si è presentata per sostenere la sua tesi, lasciando molti interrogativi sul movente dell’aggressione.

La vita di Yuri: un giovane pieno di sogni

Yuri Urizio era un giovane pieno di vita, appassionato del suo lavoro e legato profondamente alla sua famiglia. Le sue foto sui social mostrano un ragazzo entusiasta, impegnato in serate di lavoro sul lago di Como e in Costa Azzurra. La sua presenza sui social media rifletteva la sua determinazione e la voglia di affrontare le difficoltà. Ogni anno, dedicava un pensiero al padre scomparso nel 2012, dimostrando il forte legame con la sua famiglia. La sua storia è un triste promemoria della fragilità della vita e della necessità di giustizia in un mondo spesso violento.

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