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Chiude la libreria del Mondo Offeso: l’addio dopo 15 anni

"Noi, inguaribili romantici, disertiamo da un modello di vita che non ci appartiene" scrivono i due proprietari in una lettera d'addio

libreria del mondo offeso chiusa
Biblioteca vescovile di Forlì allagata, libri del 1500, 70 volontari, catena umana per portarli fuori (Forli' - 2023-05-25, Francesco Arrigoni) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

La libreria del Mondo Offeso, aperta 15 anni fa, chiude i battenti per trasferirsi nel Comune di Castelnuovo Berardenga (Siena). I proprietari dicono addio alla città con una lettera che è diventata in breve tempo virale.

La libreria del Mondo Offeso chiude

Laura Ligresti e il marito Marco Bocciarelli, proprietari della libreria, hanno aperto 15 anni fa in via Garibaldi e da allora hanno cambiato continuamente sede prima via Cesariano, poi via San Simpliciano e poi, infine, piazza Anfiteatro, sempre alla ricerca di un posto in una città sempre meno tollerante verso le realtà piccole e indipendenti.

Scrivono i due proprietari nella lettera d’addio pubblicata sui loro social: “Perché noi, inguaribili romantici, disertiamo da un modello di vita che non ci appartiene. Forse la carta ci ha dato alla testa e ispirati dal Don Chisciotte, spinti dalla visionaria ostinazione per il mondo offeso, seppur risultando silenziosamente sconfitti e, forse, suscitando l’ilarità di chi, speriamo pochi, ha assistito alle nostre folli avventure, continuiamo il nostro viaggio.”

Il ricordo di una Milano che non c’è più

Nella lettera i due proprietari ricordano la Milano di 15 anni fa, soppiantata ora dal business, da Nolo, da piazza Gae Aulenti. Scrivono: “Ciao Milano dei tram, delle bocciofile, dei bar, della nebbia, della droga, delle manifestazioni, dei giardinetti, dei campi di pannocchie, dei container. Ciao Milano delle discariche abusive e dei papaveri. Ciao Milano da bere. Ciao Milano del Capolinea, dei navigli sgarruppati. Ciao Milano del jazz, della danza contemporanea, di Dario e Franca, di Gino Strada, di Giorgio Gaber, di Jannacci, di Carmelo Bene, di Streheler, di Antonio Gades, di Luciana Savignano, di Ornella Vanoni.”

Dicono quindi addio a una città che ormai non riconoscono più e non può più dargli nulla.

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