"Dal diniego del nostro convegno escono sconfitte la libertà di parola e la democrazia italiana" affermano gli organizzatori
Il convegno su Israele, che avrebbe dovuto tenersi alla Statale di Milano il 7 maggio e che poi è stato rimandato a giugno, ora è stato cancellato definitivamente.
Il convegno definitivamente cancellato
Spiegano in una nota Cristina Franco, presidente dell’Associazione Italia Israele di Savona e Alessandro Litta Modignani, presidente dell’Associazione milanese pro Israele: “Il rettore dell’Università degli Studi di Milano, Elio Franzini, ci ha ribadito ieri in forma scritta la sua ferma intenzione di non consentire lo svolgimento del convegno in presenza su ‘Israele unica democrazia del Medio Oriente’. E’ evidente che non esiste la volontà politica di consentire lo svolgimento in presenza, all’interno dell’ateneo, di un convegno che rappresenti le ragioni e ricostruisca la storia di Israele e la sua realtà presente anche per quanto concerne gli aspetti di diritto internazionale”.
“Sconfitte la libertà di parola e la democrazia”
Proseguono Franco e Litta: “Nelle università italiane dettano legge i violenti, i facinorosi, gli estremisti che hanno impedito di parlare a Maurizio Molinari e David Parenzo, mentre a Milano c’è spazio solo per la propaganda di Francesca Albanese e Moni Ovadia e in diversi atenei si è data, senza obiezione alcuna, voce a personaggi come Leila Khaled o Omar Barghouti”.
Concludono: “Ne prendiamo atto con profonda delusione e amarezza . Dal diniego del nostro convegno non usciamo sconfitti noi, anche se a molti è piaciuto definirci tali. Escono sconfitte la libertà di parola e la democrazia italiana e prima di tutto il sistema educativo e le istituzioni universitarie, pavide di fronte al ricatto della violenza anziché pilastri di dialogo aperto e luoghi sicuri per tutti”.