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Genitori, studenti e prof ripuliscono il liceo Correnti dopo l’occupazione

Dopo l'occupazione, studenti e genitori del Liceo Correnti si uniscono per ripulire e ricostruire la scuola

Risorgere dalla crisi: solidarietà e ricostruzione nel nell'istituto devastato
Via Mac Mahon 96, Liceo Bottoni, visita del Provveditore Marco Bussetti per il primo giorno di scuola (MILANO - 2016-09-12, Luca Matarazzo) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Nel dopo-occupazione al Liceo Correnti, la comunità scolastica si è unita in una massiccia opera di pulizia e ripristino dell’istituto, fortemente danneggiato dall’occupazione che si è protratta per una settimana. Sotto il titolo “Riprendiamoci la scuola“, studenti, genitori e professori si sono mobilitati per ripulire e riportare alla normalità gli spazi scolastici.

Priorità: riaprire la scuola

La priorità è stata aprire la scuola il prima possibile, ma la situazione era ancora critica: i locali interni erano inagibili a causa della polverina tossica che si era diffusa ovunque durante l’occupazione. Una superficie di 18mila metri quadrati richiedeva una sanificazione complessiva affidata a una ditta specializzata, con un preventivo iniziale che sfiorava le 52mila euro, un costo al momento insostenibile per l’istituto.

Lavoro di squadra per il ripristino

La giornata di “ripartenza” si è concentrata sul ripristino degli spazi esterni, smontando le barricate e raccogliendo la sporcizia lasciata ovunque. All’interno, nonostante i volti coperti dalle mascherine, si è proceduto con la conta dei danni classe per classe, con particolare attenzione alla valutazione dei danni ai computer e agli strumenti nuovi, arrivati con i fondi del Pnrr e già danneggiati.

Affrontare le conseguenze dell’occupazione

Nel frattempo, la comunità scolastica si prepara ad affrontare le conseguenze dell’occupazione. Il Consiglio d’Istituto si riunirà mercoledì per valutare i primi provvedimenti disciplinari, mentre alcune persone coinvolte nell’occupazione sono già state identificate attraverso video girati all’interno della scuola.

Solidarietà e coesione

Nonostante la frustrazione e l’amarezza per l’interruzione delle attività scolastiche, studenti, genitori e professori dimostrano un forte senso di responsabilità e attaccamento alla scuola. “La scuola non si cambia così, ma in maniera intelligente“, commenta un genitore, sottolineando l’importanza della partecipazione attiva nella ricostruzione e nella difesa dell’istituto.

L’iniziativa di pulizia collettiva non solo mira al ripristino materiale della scuola, ma rappresenta anche un segno tangibile di solidarietà e coesione all’interno della comunità educativa. Studenti, genitori e professori lavorano insieme per riprendersi una scuola violata, dimostrando che sono molti di più coloro che tengono alla scuola rispetto a coloro che cercano di danneggiarla.

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