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A Milano, il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali sta provocando numerose polemiche.
Negli anni precedenti l’ex sindaco Giuliano Pisapia aveva fatto da apripista sul tema, ma, dopo una sentenza della Cassazione, nel 2020 si è deciso lo stop. Pertanto, il primo cittadino Beppe Sala ha deciso di annunciare dal palco del Pride di aver firmato personalmente il provvedimento per “registrare” nuovamente i bimbi di due persone dello stesso sesso. “Avevamo avuto sentenze avverse e il Parlamento doveva legiferare, ho aspettato che lo facesse ma non si sono mossi e dovevo fare la mia parte” perché “è giusto e civile“.
Un’interpretazione chiaramente non condivisa dall’opposizione. Durante un incontro con la stampa, i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia hanno reso noto: “Abbiamo scritto al Prefetto Renato Saccone perché blocchi la registrazione dei figli di coppie omogenitoriali e presenteremo in Parlamento un’interrogazione al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, perché la situazione non degeneri”.
Interviene anche il consigliere di Fdi, Andrea Mascaretti: “Quella di Sala è una scelta unilaterale, arbitraria e fuori dalla legge.
C’è la legge 40 del 2004 che vieta in Italia la pratica dell’utero in affitto: è un’esperienza terribile per le donne, si tratta di un vero supermercato dei figli dove si pratica selezione genetica”. E sottolinea: “Non è compito di Sala modificare gli atti di nascita del comune, dove c’è scritto chiaramente ‘padre e madre’, senza nemmeno consultare il consiglio comunale. L’amministrazione si sta apprestando a registrare un falso in atto pubblico.
Per questo abbiamo scritto al Prefetto chiedendo un incontro che deve bloccare questa disposizione”. Infine, ha chiarito che già stata contattata l’assessore ai servizi civici Gaia Romani “chiedendo di sospendere questi atti per non mettere in difficoltà i dipendenti che sarebbero costretti a registrare questi bambini con atti illegali“.
A margine della presentazione del progetto vincitore del concorso internazionale per la realizzazione della nuova Beic, la biblioteca europea di informazione e cultura, Sala ha risposto: “Non ho avuto contatti con Roma e non mi pare nemmeno che il registro per i figli delle coppie omogenitoriali sia all’ordine del giorno del Parlamento.
In questo momento è inutile insistere, per questo io cerco di fare la mia parte”.
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