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Alessandro Maggioni, alla guida di Ccl – Consorzio Cooperative Lavoratori – e Massimo Bricocoli del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano hanno presentato il nuovo Osservatorio Casa Affordable (Oca) di Milano Metropolitana, lanciato con Delta Ecopolis.
Tra i difetti della città spicca la fortissima crescita dei costi abitativi in affitto e in vendita in proporzione ai redditi disponibili. Pertanto, si apre una frattura tra categorie sociali “vincenti” e “perdenti” nell’economia metropolitana.
I valori immobiliari sono perennemente in aumento perché Milano è in grado di attrarre risorse finanziarie e umane, ma ciò si riflette nell’aumento dei costi abitativi e quindi nella crescita delle famiglie che cercano casa fuori dal confine comunale.
Maggioni sottolinea: “Servirebbe un grande piano di rigenerazione di alcune aree strategiche nella cintura metropolitana. Oggi andare a vivere nell’hinterland non è una scelta, ma un ripiego per chi non riesce a permettersi gli alti costi di vivere a Milano.”
Inoltre, Maggioni afferma: “Il divario tra ricchi e poveri aumenta e il ceto mediosi vede costretto a essere espulso da tessuti urbani attrattivi.
Essendo convinti che una città giusta sia quella in cui convivano case e funzioni per i più abbienti e case e servizi per i lavoratori di cui la città necessita, riteniamo sia utile avere periodicamente un riscontro oggettivo che riporti tutti al dato del reale. Per costruire, su questo reale, una prospettiva che disegni una città impostata a un’idea concreta di giustizia sociale“. Oca presenterà annualmente un rapporto che monitora le dinamiche.
Attualmente, il prezzo medio per gli affitti è di 240 euro l’anno al metro quadrato. Lo stock di alloggi pubblici (Aler e Mm) offerto a costi bassi si ferma al 10% del totale. Bricocoli osserva: “Il peso del costo della casa sui redditi degli abitanti indica quanto una città è realmente aperta e accessibile a nuovi cittadini, specialmente a basso e medio reddito.
Se il successo di una città si misura attraverso l’aumento dei valori immobiliari questo avviene a scapito di una visione in cui la città è piattaforma aperta per la crescita e il miglioramento personale”.
In una città come Milano, oltre ai poveri e ai giovani, faticano a trovare casa anche figure professionali qualificate. Il capoluogo lombardo necessita di azioni e progetti che lo rendano più aperto e inclusivo. Le altre città d’Europa -altrettanto attrattive- hanno attivato programmi di contenimento degli affitti e di promozione di un’offerta di alloggi a costi più accessibili per ampie fasce di popolazione.
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