Argomenti trattati
Fino al 31 dicembre sarà obbligatorio indossare la mascherina anche all’aperto, tutti i giorni dalle ore 10 alle 22.
L’ordinanza firmata dal sindaco Sala prevede che lungo l’asse più centrale di Milano –Piazza Castello, largo Cairoli, via Dante, piazza Cordusio, via Orefici, via e piazza Mercanti, piazza del Duomo, Galleria e corso Vittorio Emanuele II, piazza San Babila– ritorni obbligatorio l’utilizzo della mascherina. L’obiettivo? Prevenire la diffusione dei contagi da Coronavirus, al fine di scongiurare ulteriori lockdown che penalizzerebbero lo shopping natalizio.
Il primo cittadino ha dichiarato: “Credo che sia qualcosa in questo momento di necessario ma che alla fine non penalizza nessuno, non è che sia un grande sacrificio, siamo tutti abituati. In questo momento la prudenza deve tornare ad essere forte“. E conclude “Sono preoccupato in vista del Natale ma bisogna anche che la città viva e che il commercio lavori. Penso che con la collaborazione di tutti si possa fare una vita abbastanza normale, l’importante è usare le precauzioni e poi andare avanti con le vaccinazioni“.
La nota trasmessa da Palazzo Marino precisa: “Per quanto riguarda le altre aree della città si ricorda che la normativa nazionale già in vigore dal 28 giugno dispone che in zona bianca e all’aperto è obbligatorio avere sempre con sé la mascherina e soprattutto è obbligatorio indossarla in situazioni in cui non può essere garantito il distanziamento interpersonale o vi sono assembramenti o affollamenti, ad esempio in un mercato o in una fiera.
Come concordato con il Prefetto saranno attivati dei controlli da parte delle forze dell’ordine e in particolare della polizia locale. Le pattuglie della polizia locale saranno presenti nei punti strategici e in Galleria Vittorio Emanuele II e, soprattutto i primi giorni, informeranno i cittadini del nuovo obbligo che prevede una sanzione di 280 euro se pagata entro 5 giorni o 400 euro in caso di mancata ottemperanza”.
Nella bozza del decreto del Governo, arrivata nella mattinata di giovedì 25 novembre sul tavolo di Regioni, Comuni e aziende di trasporto, si legge che il green pass è necessario solo per viaggiare sui treni regionali: il trasporto pubblico urbano sembrerebbe essere “esonerato” dall’obbligo.
Controlli a campione? Non sarà semplice. Sala ha spiegato: “Ho parlato con Atm e ad oggi non risulta che occorra il green pass. Noi comunque collaboreremo con il Governo.
I controlli, onestamente, potranno essere fatti a campione e a tutti verrebbe chiesta un’attività addizionale“.
Claudia Maria Terzi, assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti ha affermato: “Aspettiamo di capire quali siano le indicazioni precise sui controlli da garantire sul trasporto pubblico locale. L’obiettivo è di concertarli e condividerli anche con le altre Regioni, soprattutto quelle confinanti, e di supportare e affiancare le varie Agenzie del Tpl nei servizi che si renderanno necessari.
Di sicuro è più facile fare controlli prima che le persone salgano a bordo, che dopo. Immaginatevi cosa significa fermare un treno perché si scopre che uno dei passeggeri è sprovvisto della documentazione necessaria. Faremo un coordinamento con le altre Regioni per far sì che quello che succede in Lombardia accada anche in Emilia e Piemonte”.
LEGGI ANCHE: Coronavirus: la mappa dei contagi a Milano